HomeCronaca Siria, pronti aerei russi contro l’Isis. Ma gli Usa avvertono: “Rischio escalation”

Siria, pronti aerei russi contro l’Isis. Ma gli Usa avvertono: “Rischio escalation”

di Stelio Fergola09 Settembre 2015
09 Settembre 2015

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“Il rafforzamento delle posizioni militari della Russia in Siria, se le notizie sono corrispondenti alla realtà, potrebbe portare ad un’escalation del conflitto nella regione”, così ha detto il segretario di Stato statunitense John Kerry durante la sua telefonata con il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov. La presa di posizione di Washington si riferisce alle voci di intensificazione degli aiuti militari che il governo di Mosca avrebbe inviato al governo dell’alleato Bashar al Assad contro i miliziani dell’Isis e all’ipotesi, paventata anche dal “Time” e dal “New York Times”, di un intervento militare diretto, ormai imminente. Se questo dovesse avvenire “sarà necessario un confronto tra le due parti”, come ha dichiarato anche il Presidente americano Obama.
La questione del coinvolgimento della Russia in Siria si trascina da una decina di giorni. Il 2 settembre in un video di tre minuti diffuso dalla Tv di Stato siriana veniva mostrato un blindato armato di otto ruote, codificato BTR-82A APC, entrato in servizio solo lo scorso anno nell’esercito russo. Due giorni dopo era partita la smentita ufficiale del Presidente di Mosca Vladimir Putin che riteneva “prematuro un intervento diretto della Russia in Siria, così come un’adesione alla coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti”, rilanciando, invece, l’idea di un’azione internazionale di ampio respiro contro l’Isis.
La Federazione Russa, oltre agli aiuti militari, ha stretto la propria collaborazione con Assad e ha intensificato la presenza navale nella base di Tartus, il secondo porto maggiore della Siria. E le preoccupazioni americane aumentano, considerando che la divisione tra Mosca e Washington riguarda proprio l’appoggio ad Assad. Niente di nuovo sotto il sole, invece, per ministero degli Esteri russo Mary Zajárova che ribadisce: “La Russia non ha mai nascosto che sta fornendo assistenza militare alle autorità siriane con l’obiettivo di combattere il terrorismo”.
E gli altri? I caccia francesi fanno opera di ricognizione sul suolo siriano da due giorni, ma “Parigi non è interessata a partecipare alla coalizione americana”, mentre la Gran Bretagna si dichiara possibilista. Ancora nessuna conferma ufficiale, invece, sulla risposta positiva della Grecia alla richiesta americana di non concedere il proprio spazio aereo ai voli di passaggio russi.

Stelio Fergola

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