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Venezia 72: Bellocchio protagonista della sesta giornata del festival

di Corinna Spirito08 Settembre 2015
08 Settembre 2015

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C’era anche il presidente emerito Giorgio Napolitano tra gli spettatori che ieri hanno applaudito “Rabin, the Last Day” alla 72esima Mostra del Cinema di Venezia. L’ultima pellicola di Amos Gitai era sicuramente la più attesa della sesta giornata della kermesse e il celebre regista di Haifa non ha deluso le aspettative. Il film ripercorre l’ultimo giorno di vita del premier israeliano Yitzhak Rabin, assassinato da un estremista ebreo nel tentativo di bloccare il tentativo di pace con i palestinesi. Era il 4 novembre 1995. Solo qualche mese prima, Rabin era stato insignito con il Premio Nobel per la Pace. A vent’anni esatti dall’assassinio, il connazionale Gitai ricorda Rabin e il suo sogno di pace con una pellicola, a metà tra la fiction e il documentario, che commuove e fa pensare. Napolitano lo ha apprezzato molto e ha ricordato Rabin definendolo “un uomo schivo, timido, di poche parole nonostante fosse un eroe di guerra, un eroe del suo Paese”.

Tanta commozione anche alla presentazione di “Non essere cattivo”, testamento del cineasta Claudio Caligari, scomparso lo scorso maggio a 67 anni. A portarlo a Venezia è stato l’amico e collega Valerio Mastandrea. «Pensiamo che ha fatto tre film, che sono pochissimi, ma che resteranno sempre – ha spiegato l’attore – Ha cinque copioni nel cassetto e di sicuro li tireremo fuori. Il suo cinema lo faceva lui e basta, certo, ma noi tenteremo di continuare a far conoscere le sue idee». Nei panni di Cesare e Vittorio, i due fratelli di Ostia protagonisti della storia di droga e amicizia, sono rispettivamente Alessandro Borghi e Luca Marinelli. Due interpreti che, secondo Mastandrea, sarebbero potuti essere considerati per i premi, se “Non essere cattivo” fosse stato inserito tra i film In Concorso alla Mostra di Venezia: «Ho chiesto a Alberto Barbera il perché: mi ha parlato di un film straordinario, ma ha spiegato che la morte dell’autore avrebbe potuto creare imbarazzo.»

A concorrere per il Leone d’oro, ci sarà invece “Sangue del mio sangue” di Marco Bellocchio, terzo italiano in concorso a Venezia 2015, pellicola più attesa della giornata di oggi. Il figlio del regista, Pier Giorgio, e Alba Rohrwacher sono protagonisti dell’amore proibito tra Federico, un giovane uomo d’armi, e Benedetta, una suora che, per il suo peccato, viene condannata ad essere murata viva nelle antiche prigioni di Bobbio. «Il film nasce dalla scoperta casuale delle antiche prigioni di Bobbio – aveva dichiarato Marco Bellocchio, annunciando la produzione di “Sangue del mio sangue” – Mi parve che questa storia dissepolta da un passato così remoto meritasse un ritorno al presente dell’Italia di oggi e più precisamente in un’Italia di paese, Bobbio, che la modernità, la globalizzazione hanno ormai cancellato».

Molto interesse anche per gli altri due film In Concorso proiettati oggi: “Anomalisa” e “Abluka”. Il primo è l’unico film di animazione tra i candidati al Leone  e racconta di un coach che, pur cambiando la vita di molte persone, vede la sua esistenza diventare sempre più vuota, fino all’arrivo di una ragazza speciale. Prodotto tramite crowdfunding, “Anomalisa” è il primo esperimento in stop-motion di Charlie Kaufman, il brillante autore di film indipendenti americani come “Se mi lasci ti cancello” o “Synecdoche, New York”, che ha descritto il suo protagonista come “un uomo paralizzato dalla banalità della sua vita”. “Abluka”, invece, è il secondo lungometraggio del regista turco Emin Alper che vede due fratelli ritrovarsi dopo tanti anni lontani, sullo sfondo di una Istanbul cupa e paralizzata dal terrore per gli attentati terroristici.

Corinna Spirito

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