A dar voce al messaggio dell’Expo ci ha pensato Bono, leader degli U2. Il cantante della storica band, ieri, ha partecipato all’evento “It Begins with me” organizzato da Italia e Irlanda, unite nella lotta contro la fame nel mondo. “Se posso essere d’aiuto, non esitate. Mi piace essere utile” ha affermato l’interprete, sottolineando l’importanza di intervenire anche “sull’emergenza profughi, perché ormai non hanno più nulla”. “È sbagliato usare la parola migranti – ha aggiunto – la parola giusta è rifugiati. Queste persone non lasciano la loro terra perché vogliono vivere in Italia o in Irlanda. Lasciano i loro paesi perché non hanno più una casa”.
Ad accompagnarlo tra i padiglioni il premier Matteo Renzi, sotto l’occhio attento di migliaia di fan e visitatori in estasi. I due, alla fine della visita, hanno avuto un colloquio privato.
“Noi italiani dobbiamo guardarci in faccia – ha affermato poi il presidente del Consiglio – quindici anni fa Bono Vox venne in Italia per il Giubileo e, da allora, abbiamo peggiorato la nostra posizione quanto a fondi per la cooperazione. A prescindere dalle idee politiche, dobbiamo tornare a investire di più in questo campo. Niente scuse”.
“Portare Bono all’Expo è un po’ come portare il Papa. Tutti vogliono vederlo, parlargli, fare una foto con lui” – ha invece dichiarato il ministro dell’Agricoltura irlandese Simon Coveney – E’ una persona molto impegnata su temi come fame, Aids e povertà e vuole usare la sua popolarità per mettere pressione per avere risorse dai diversi Paesi”.
Cecilia Greco