Un attimo di follia. Questa l’unica spiegazione che avrebbe portato un appuntato di Porto Viro (Rovigo) a uccidere il suo comandante, il maresciallo Antonio Zingale. Secondo le prime ricostruzioni dei fatti, la sparatoria si sarebbe scatenata all’interno del cortile della caserma, dove Zingale, che abitava a qualche centinaio di metro di distanza, è stato raggiunto da due colpi di pistola alla testa. Renato D’Addario, l’appuntato cinquantenne responsabile del gesto, ha quindi rivolto l’arma verso la moglie del Zingale, che si trovava nelle vicinanze, colpendola a morte. A questo punto l’omicida, sempre con stessa pistola, si sarebbe tolto la vita.
Rimane ancora oscuro il movente del duplice omicidio- suicidio. Si esclude al momento la pista passionale, mentre comincia a prendere piede l’ipotesi di possibili dissapori tra i due militari dell’Arma, maturati nel corso del tempo. Si aspetta tuttavia ancora un riscontro da parte degli inquirenti.
Sgomenta la popolazione. Zingale, a capo della caserma del piccolo comune rodigino da 19 anni, era in licenza per un lutto familiare e avrebbe ripreso servizio tra un paio di giorni. Benché molto apprezzato per il suo lavoro, il maresciallo era stato coinvolto qualche anno fa in una storia di violenza sessuale, per la quale era però stato completamente scagionato. I due uomini lasciano entrambi due figli.
di Marina Bonifacio