Non c’è tregua per i passeggeri della metropolitana di Roma. Anche oggi treni rallentati e attese interminabili alle banchine hanno reso infernale la giornata dei pendolari della Capitale. I disagi più pesanti si sono registrati sulla metro A, tra le stazioni di San Giovanni e Re di Roma, a causa di una serie di guasti sulla linea elettrica. A Termini i disservizi hanno generato ore di caos e un sovraffollamento che ha costretto il personale di stazione a chiudere i varchi a intervalli di dieci minuti.
«Servono azioni molto dure», ha tuonato il prefetto di Roma Franco Gabrielli. «La città non può essere lasciata in queste condizioni. Tutto quello che incide pesantemente sulla vita dei romani deve essere perseguito con azioni decise che io invocherò, da quelle disciplinari a quelle di denuncia per interruzione di pubblico servizio». Gabrielli ha dichiarato che a breve incontrerà Ignazio Marino per discutere sul da farsi: «Ancora non ho parlato con il sindaco, ma è un tema su cui sono in contatto con i suoi uffici. Bisogna intervenire in nome dei cittadini romani che ormai vivono condizioni di grandissima sofferenza».
Intanto lo sciopero bianco dei macchinisti prosegue. La protesta dei lavoratori, iniziata mercoledì scorso, si è intensificata nel corso di questa settimana. La giornata peggiore è stata quella di lunedì con fortissimi disagi sulle linee A e B e rallentamenti anche sulla Roma-Lido, dove un capotreno è stato aggredito da alcuni pendolari infuriati per la chiusura di tre stazioni. Secondo Marino tutto è nato «quando abbiamo chiesto di strisciare il badge». I macchinisti non sono d’accordo con la riforma introdotta lo scorso primo luglio dall’azienda che prevede l’aumento delle ore lavorative dalle attuali 700 a 950 l’anno e l’obbligo di strisciare il badge elettronico all’inizio e alla fine del turno. A detta dell’Atac, però, «non è in corso nessuno sciopero bianco. Semplicemente i macchinisti si attengono alle regole e se un treno non è sicuro non lo fanno partire».
Sulla questione è intervenuto anche Alfio Marchini che sul suo profilo Facebook ha attaccato il primo cittadino di Roma: «Il sindaco, dopo aver accusato i macchinisti dell’Atac di non voler collaborare con l’amministrazione, ha creato una frattura ancor più grande che si sta ripercuotendo sui romani. Questi disservizi non sono momentanei ma strutturali, basta leggere il bilancio dell’Atac: nessun investimento per migliorare la manutenzione dei mezzi». Marchini ha pronta la ricetta per risolvere ogni problema: «Basterebbe introdurre i tornelli alla metro come a Londra e New York. In un anno recupereremmo oltre 200 milioni di euro da reinvestire nel servizio».
L’escalation di disservizi ha spinto il Codacons a presentare un esposto alla Procura per tentata interruzione e rallentamento di pubblico servizio. «A Roma non c’è più pace», si legge nella denuncia. «Gli scioperi si susseguono a un ritmo insostenibile con danni ai romani, ai turisti, all’intera città. Ci sono ripercussioni pesanti sul traffico e sull’inquinamento e c’è un evidente danno economico per coloro che acquistano abbonamenti mensili e annuali, i quali si vedono privati di servizi pagati», chiosa l’esposto del Codacons. Sul caso la Procura ha aperto un fascicolo, attualmente senza ipotesi di reato.
Valerio Dardanelli