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L’Isis attacca nel nord del Sinai,100 morti nei combattimenti con l’esercito

di Emanuele Bianchi03 Luglio 2015
03 Luglio 2015

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I miliziani dell’Isis hanno assaltato il cuore del Medio Oriente, nella provincia del Sinai, con un rapido blitz in terra egiziana nella zona di Rafah. Non c’è ancora certezza sul numero dei morti ma fonti accreditate parlano di circa 70 terroristi uccisi e oltre 40 decessi fra i militari e i poliziotti egiziani. Negli scontri avrebbero perso la vita un centinaio di combattenti.

L’attacco dei jihadisti è cominciato con una serie di azioni suicide compiute a bordo di veicoli imbottiti di esplosivo seguiti da colpi di artiglieria pesante, mortai e armi anticarro. Le seguenti ondate di miliziani islamici via terra hanno portato a termine rapidi attacchi a check-point e edifici governativi con incursioni estremamente precise. I soldati egiziani sono stati colti di sorpresa e per molti di loro non c’è stata alcuna via di scampo. I combattenti dell’Isis hanno eretto delle bandiere nere in cima agli edifici conquistati prima di ritirarsi uccidendo chiunque si trovasse sul loro cammino.

L’aviazione egiziana  ha risposto al fuoco con elicotteri Apache e aerei F-16 costringendo i jihadisti a d indietreggiare sino ai tunnel sotterranei di Rafah per ripiegare poi a Gaza. L’incursione si verifica pochi giorni dopo l’attentato al Cairo  contro il procuratore generale dell’Egitto Hicham Barakat. Nel mirino dei leoni del Califfato questa volta le postazioni militari e di polizia situate nel Nord del Sinai, a ridosso della striscia di Gaza. «L’Egitto è in stato di guerra», queste le parole del premier Ibraim Mahlabche hanno anticipato nuove misure antiterrorismo. In chiara difficoltà il regime di Al Sisi con un governo che ha fatto della lotta ai Fratelli Musulmani uno dei suoi punti cardine. Prima di ritirarsi completamente i combattenti dello stato islamico, in particolare il gruppo Ansar Bayt al Makdes, avrebbe piazzato un grande quantità di trappole esplosive portando con sé un nutrito gruppo di prigionieri.

I terroristi dello Stato islamico avrebbero intensificato l’offensiva anche nel cuore della Palestina per arrivare fino in a Israele. In un video diffuso pochi giorni fa dai terroristi islamici si annuncia la prossima offensiva contro il movimenti islamici di Hamas e Fatah colpevoli di essere incapaci di imporre la legge islamica nella loro terra e nei e nelle zone circostanti. La presa della Palestina sarebbe il passo che precederebbe l’offensiva sullo stato ebraico.

 Emanuele Bianchi

 

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