È stata vinta da Nicola Lagioia la sessantanovesima edizione del Premio Strega. La giuria, presieduta dal vincitore 2014 Francesco Piccolo premia il suo libro, La Ferocia edito Mondadori, che, con 145 voti, ha sbaragliato la concorrenza, staccando di 56 punti il secondo classificato, La Sposa (Bompiani), di Mauro Covacich, con 89 preferenze. Medaglia di bronzo invece alla “sconosciuta” Elena Ferrante che, per la prima volta nella storia del premio, con il suo Storia della bambina perduta (edizioni e/o, 59 voti), ha portato sul podio una casa editrice meno nota, grazie alle regole cambiate per favorire i piccoli e medi editori.
Il premio resta comunque in casa Mondadori per la 36esima volta e Lagioia, sul palco allestito nel ninfeo di Villa Giulia a Roma, lo dedica alla moglie Chiara: “Mi ha sopportato per 4 anni, il tempo di scrivere il libro, Ferragosto e Capodanno compresi”, dice prima di bere un sorso del liquore che dà il nome al più celebre concorso letterario italiano.
Al centro del libro che lo ha portato al trionfo nella serata di ieri, c’è il racconto di una famiglia travolta dal malaffare, in bilico tra splendore e disastro, tra tensioni interne e amore fraterno. Lo scrittore barese ha ambientato il racconto nella sua Puglia, attraverso la quale ha voluto rappresentare l’Italia: “La Ferocia per me è un ritorno allo stato di natura, la legge della giungla da cui credevamo esserci affrancati, ma che riemerge in questo periodo di crisi”.
Silvia Renda