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Siria, ancora violenze. Distrutto il suk millenario di Aleppo

di Alessandro Filippelli02 Ottobre 2012
02 Ottobre 2012

Non si fermano i violenti scontri tra i ribelli e le truppe del regime siriano. E’ stato dato alle fiamme lo storico suk di Aleppo, una delle tappe più importanti dell’antica Via della Seta. Cinquecento negozi sono andati completamente distrutti. L’agenzia delle Nazioni Unite ha annunciato che invierà degli ispettori non appena le condizioni di sicurezza lo permetteranno.
Un patrimonio dell’umanità. E’ stato dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’Umanità nel 1986, contava oltre 1550 botteghe, in gran parte a conduzione familiare, dislocate tra le vie nel cuore della Città Vecchia. Risalente al Medio Evo, divenne nei secoli XVI e XVII una tappa obbligata per i mercanti lungo la rotta principale delle spezie e delle sete che, da Giappone e India, attraverso il Golfo Persico e le valli dell’impero Ottomano lungo il Tigri e l’Eufrate, arrivavano sulle coste del Mediterraneo.
Il direttore generale dell’Unesco, Irina Bokova ha chiesto «alle forze in campo di fare il possibile per preservare alla storia umana questi monumenti che hanno contribuito così tanto alla crescita e alla prosperità siriana e che saranno senza dubbio vitali per la ricostruzione del Paese».
Il bilancio delle vittime. L’Osservatorio per i Diritti Umani in Siria (Ondus), con sede a Londra, fa sapere che il bilancio di morti e feriti negli scontri odierni di Aleppo è di circa 40, mentre nel complesso le persone uccise oggi nell’intero Paese sono state almeno 106, di cui 65 civili, 26 soldati governativi e quindici insorti.
La guerra è ovunque, scontri e bombardamenti sono avvenuti anche in altre parti del Paese: un elicottero militare avrebbe colpito la città di Salqeen, nel nord della Siria, uccidendo almeno 17 persone, tra cui cinque bambini. Anche il regime accusa i ribelli di atrocità: secondo l’agenzia govenativa Sana, 17 civili sono stati uccisi il 30 settembre scorso da “terroristi” in un villaggio della provincia di Homs, inoltre il ministro degli Esteri siriano, Walid Muallem, durante l’Assemblea generale dell’Onu ha accusato gli Stati Uniti,la Francia, il Qatar, l’Arabia Saudita ela Turchiadi appoggiare il terrorismo in Siria con armi e denaro. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, da parte sua ha condannato le uccisioni e gli abusi nei confronti della popolazione civile e ha invitato il regime siriano a «mostrare compassione per il suo stesso popolo». Intanto il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen si dice contrario ad una soluzione militare in Siria e invita le parti in causa ad una soluzione politica, inoltre mostra preoccupazione per la questione delle armi chimiche in possesso del regime di Bashar al Assad.

Alessandro Filippelli

 

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