Con un formato più grande e un apostrofo verde tra l’articolo e il sostantivo è tornato in edicola il quotidiano L’Unità. Dopo 11 mesi di chiusura i giornalai dal 30 giugno hanno ricominciato a vendere (al costo di 1 euro e 40) lo storico giornale fondato negli anni venti da Antonio Gramsci. Nuovo direttore Erasmo D’Angelis, fogli più ampi, foto grandi e la consueta vignetta di Staino in apertura e anche un rinnovato sito web. Insomma dopo un’assenza di quasi un anno è tornato con una veste tutta nuova ma sempre riconoscibile.
Il titolo di apertura della prima uscita è stato #Antimafiacapitale, lanciando la prima campagna del giornale: quella contro la corruzione a Roma, basata sul racconto della “vera Capitale” fatto dalle numerose associazioni di volontariato impegnate sul territorio. E ancora, sempre in copertina nel giorno della prima uscita, il breve editoriale di Matteo Renzi, presidente del Consiglio e segretario del Partito Democratico, che ha dato il suo personale benvenuto alla nuova testata, augurandosi che sarà “uno spazio di libertà per raccontare l’Italia bella”. La proprietà del giornale, comunque, è cambiata: i soci editori di maggioranza sono i costruttori della famiglia Pessina, mentre il Pd ha una quota di minoranza.
Grande successo la prima uscita. 140mila le copie vendute il primo giorno, un successo forse inaspettato, anche se auspicato. A twittare il numero di copie vendute il neodirettore, Erasmo D’Angeli, cifra poi certificata (sempre con un cinguettio) dal tesoriere democratico Francesco Bonifazi e dall’amministratore delegato di Unità srl, Guido Stefanelli.
Flavia Testorio