Scatta da oggi la pedonalizzazione definitiva dei Fori Imperiali. Dopo un anno di rinvii e polemiche, il Campidoglio ha finalmente approvato la chiusura totale dell’area che va da Largo Corrado Ricci a Piazza del Colosseo. Il nuovo assetto viabilistico prevede il divieto di transito per auto e moto private ma anche per taxi e auto a noleggio con conducente. Potranno circolare soltanto i mezzi dell’Atac e le biciclette. Il sabato e la domenica, invece, dalle nove del mattino alle sei di sera, l’area sarà aperta soltanto ai mezzi di soccorso e alle squadre di pulizia.
«Dovevamo scegliere tra avere una strada trafficata o restituire quest’area archeologica alla storia». Ignazio Marino non ha dubbi, la pedonalizzazione di uno dei simboli di Roma nel mondo è un passo decisivo nel cammino di avvicinamento che la Capitale sta compiendo verso il Giubileo che inizierà tra cinque mesi. «È l’inizio di un sogno. Una grande rivoluzione per la nostra città. Restituire alla storia una strada come questa è significativo», ha aggiunto Marino, che ha detto di essersi ispirato alle idee di grandi intellettuali, urbanisti e sindaci del passato, come Cederna, Argan e Petroselli: «Oggi quelle idee vedono un avvio».
Ma la «rivoluzione», come l’ha chiamata il sindaco, è ancora parziale. Nei prossimi mesi sono stati calendarizzati una serie di interventi che dovranno cambiare il volto di un’area tra le più rappresentative della città, primo tra tutti lo spostamento dei camion bar sul Lungotevere, previsto per il 10 luglio. Entro dicembre, invece, verrà completata la pista ciclabile, alla quale verrà riservata una corsia apposita. Stesso trattamento per gli autobus che potranno usufruire di una corsia in entrambi i sensi di marcia. Tra le altre novità, la realizzazione di due stazionamenti taxi in via Cavour e in piazza del Colosseo, all’altezza di San Giovanni in Laterano. Confermato anche il limite di velocità di trenta chilometri orari in tutta l’area.
Marino è raggiante: «Togliere il traffico privato è un primo passo. Con la realizzazione della pista ciclabile e poi, mi auguro, con il completamento della linea C, porteremo a compimento la trasformazione di questa strada in una passeggiata nella storia». Ma la strada che porta al Giubileo è ancora irta di insidie.
Valerio Dardanelli