Un ragazzo di 21 anni appena compiuti è entrato ieri in una chiesa afro-americana a Charleston, nel nord Carolina, e dopo aver pazientemente aspettato la fine della funzione religiosa ha estratto una pistola iniziando a sparare sui presenti. Nove il bilancio dei morti. Urlava «stuprante le nostre donne» mentre premeva il grilletto e guardava cadere a terra come birilli le sue vittime.
Dylan Storm Roof ha volutamente graziato alcuni dei fedeli presenti nella chiesa perché così potessero raccontare quanto accaduto . Roff oltre a essere un ragazzo «taciturno e introverso», per stessa ammissione dei familiari, era anche un convinto razzista tanto che i compagni di scuola lo vedevano abitualmente con magliette raffiguranti bandiere della Rhodesia, inneggianti all’apartheid e con adesivi di confederazioni ben in vista sulla sua automobile. Ostentava intolleranza e diceva di sposare una fede politica salvo poi andare contro i principi fondanti della stessa ideologia imbottendosi di droghe e pasticche, particolari emersi dalle prime dichiarazioni dei compagni di scuola ancora al vaglio degli investigatori.
Il padre di Dylan, il giorno del suo ventunesimo compleanno ha pensato bene di regalare a suo figlio una potente calibro 21 con tanto di munizionamento. Ecco il risultato.
Dopo la strage che ha profondamente colpito la comunità afro-americana Dylan è stato arrestato e mentre camminava con le manette ai polsi ha detto: «Dovevo uccidere i neri, dovevo farlo».
Emanuele Bianchi