Da San Francesco a papa Francesco, dal Cantico delle Creature all’Enciclica. “Laudato si”, infatti, è il nome della la prima enciclica sull’ambiente che il Vescovo di Roma ha realizzato grazie alla collaborazione di molte persone. Dopo averne preso il nome come guida e come ispirazione nel momento della sua elezione a Vescovo di Roma, il Papa, per la sua enciclica ha deciso di affidarsi nuovamente a San Francesco d’Assisi perché esempio di eccellenza della cura per ciò che è debole oltre ad essere patrono di tutti quelli che studiano e lavorano nel campo dell’ecologia.
Un’enciclica composta da sei capitoli e due preghiere conclusive, in difesa dell’ambiente che deve essere difeso e salvaguardato perché la natura negli ultimi anni è stata troppo vittima dello sfruttamento umano. “L’esaurimento di alcune risorse – ha scritto il Papa nell’Enciclica – crea uno scenario favorevole per nuove guerre, mascherate con nobili rivendicazioni”. E d’altra parte “la guerra causa sempre gravi danni all’ambiente e alla ricchezza culturale dei popoli, i rischi diventano enormi pensando a armi nucleari e biologiche”.
La necessità di difendere il lavoro. Tutti gli esseri umani sono chiamati al lavoro dalla nascita e non si deve cercare di sostituire il lavoro umano con il progresso tecnologico perché con il tempo si rischia che l’umanità danneggi se stessa. “Il vero obbiettivo – scrive il Papa- è quello di consentire sempre agli uomini una vita degna mediante il lavoro”.
Il popolo e le banche. Abbiamo già “pagato il prezzo del salvataggio delle banche”. Oggi – scrive il Papa- non facciamo pagare ai popoli il prezzo della crescita ad ogni costo, rallentiamo il passo e puntiamo a uno “stile di vita” conciliabile con la difesa integrale dell’ambiente e della vita di tutti i popoli”.
Rivoluzione ecologica. Nuovi stili di vita danno la possibilità di “esercitare una sana pressione su coloro che detengono il potere politico, economico e sociale”. “E’ questo – scrive Bergoglio – ciò che accade quando le scelte dei consumatori riescono a modificare il comportamento delle imprese”. Un’enciclica, un invito urgente a rinnovare il dialogo sul modo in cui si sta costruendo il pianeta perché troppo spesso molti sforzi per cercare soluzioni alla crisi ambientale vengono demoliti dai potenti ma anche dal disinteresse degli altri.
Il testo completo dell’Enciclica è stato mandato tramite email a tutti i vescovi con una nota personale di Papa Francesco come segno della comunione ecclesiale. “Nel vincolo della carità unita e pace in cui viviamo come vescovi ti invio la mia lettera accompagnata dalla mia benedizione, uniti nel Signore e per favore non dimenticarti di pregare per me”.
Carlotta Dessì