HomeCronaca La preghiera del Papa per i rifugiati. «Chiediamo perdono per chi chiude loro le porte»

La preghiera del Papa per i rifugiati. «Chiediamo perdono per chi chiude loro le porte»

di Samantha De Martin17 Giugno 2015
17 Giugno 2015

papa

È dedicata ai migranti la preghiera del Papa rivolta al termine dell’udienza generale di questa mattina, un pensiero ai tanti «fratelli e sorelle che cercano rifugio lontano dalla loro terra e una casa dove poter vivere senza timore perché siano sempre rispettati». L’auspicio di Francesco è che la comunità internazionale «agisca in maniera concorde ed efficace per prevenire le cause delle migrazioni forzate». Invitando i fedeli ad accogliere con animo aperto la sua enciclica ecologica sulla cura della “casa comune”, che si pone nella linea della dottrina sociale della Chiesa, Bergoglio ha anche auspicato il perdono per le persone e le istituzioni che chiudono la porta ai migranti in cerca di aiuto.

Continua, intanto, l’emergenza immigrazione nella Capitale. Nella mattinata di ieri è cominciato il trasferimento dei profughi accolti nel centro “Baobab” di via Cupa, verso la vicina tendopoli allestita dalla Croce Rossa alle spalle della stazione Tiburtina, e che al momento ospita 160 persone, tra le quali molti bambini. Tra i romani è una gara di solidarietà a colpi di buste colme di indumenti, generi alimentari, caramelle. In occasione della giornata mondiale del rifugiato che ricorre sabato prossimo, si mobilita anche la comunità di Sant’Egidio. «Si è moltiplicata l’offerta di aiuto indirizzata alla Comunità, sia con la presenza di nuovi volontari nei centri di raccolta, sia con l’apporto di cibo, vestiti e altri generi di prima necessità» si legge in una nota. Oggi sarà aperto un nuovo punto di raccolta nel centro scout di via Sant’Ippolito, a pochi metri dal centro Baobab, dove verranno raccolti i doni portati dalle famiglie romane.

Questa mattina nel centro accoglienza Casa della Pace di via Casilina, a Tor Bella Monaca un 50enne originario della Guinea è stato trovato morto, con il sangue che gli usciva dal naso ed ecchimosi sul volto. La polizia scientifica è già al lavoro per cercare di ricostruire la dinamica dell’accaduto, mentre gli investigatori stanno interrogando gli ospiti e i responsabili del centro che accoglie alcuni stranieri provenienti anche dai paesi africani. Il medico legale, giunto sul posto insieme con la squadra mobile, ha riferito che l’uomo è stato colto da un arresto cardiaco.

 

Samantha De Martin

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