Il processo legato allo scandalo Vatileaks è entrato nel vivo. Per la prima volta nello stato della Città del Vaticano si sta svolgendo un processo vero e proprio. Paolo Gabriele, ex maggiordomo del Papa, è comparso in aula il 29 settembre per la prima udienza del processo penale che lo vede imputato per furto aggravato di documenti riservati a Benedetto XVI. Come ha spiegato al termine della prima udienza il presidente del tribunale e rettore dell’università Lumsa, Giuseppe Dalla Torre, il processo potrebbe durare solo quattro udienze e concludersi già sabato 6 ottobre: Paolo Gabriele ha già confessato. Il “corvo” rischia una pena fino a quattro anni di carcere, tre anni per il furto dei documenti e uno in più per l’aggravante.
Domani la seconda udienza. La giornata di domani 2 ottobre sarà dedicata all’interrogatorio dello stesso Gabriele e ad altre deposizioni. Fra i testimoni che saranno sentiti nel processo a carico dell’ex maggiordomo del Santo Padre c’é anche il segretario personale di Benedetto XVI, mons. Georg Gaenswein e la governante Cristina Cernetti.
Processo stralciato a carico di Claudio Sciarpelletti. Sono previsti cinque testimoni al processo di Sciarpelletti, imputato per favoreggiamento del furto: lo stesso maggiordomo del Papa, Paolo Gabriele, il responsabile informazione della segreteria di Stato vaticana, monsignor Carlo Polvani, il vicecomandante della Guardia svizzera William Kloter, il comandante della gendarmeria vaticana Domenico Giani e il gendarme Gianluca Gauzzi Broccoletti. Claudio Sciarpelletti, tecnico informatico dipendente della Segreteria di stato vaticana, assente alla prima udienza a causa di «un fatto imprevisto dovuto ad agitazione», come ha spiegato il suo legale, si è dichiarato «innocente».
Claudia Nardi