Dopo la chiusura della frontiera francese a Ventimiglia, dove ieri sono stati respinti un centinaio di profughi, continua il botta e risposta tra il premier Matteo Renzi e l’Unione Europea sulla gestione dei migranti. Il presidente del Consiglio ha tirato subito fuori un asso dalla manica, un piano B, proprio in vista del summit del 25 e 26 giugno. “Se il Consiglio europeo – ha spiegato infatti il premier – non sceglierà la solidarietà abbiamo pronto un piano B. Ma sarebbe una ferita innanzitutto per l’Europa”. Non è infatti un mistero che il governo italiano reputi il piano Juncker sulla distribuzione di 24mila richiedenti asilo (a fronte dei 180 – 200 mila previsti in arrivo in Italia) inefficace.
Insomma, il premier ha avvertito l’Europa. Anche se al momento non è stato rivelato quali siano queste misure alternative che il governo intende adottare. L’Italia, però, ha sempre chiesto il sostegno di altri Paesi europei nella gestione dell’emergenza sbarchi, dunque si potrebbe supporre che questo nuovo piano coinvolga molti altri Stati. Soprattutto perché l’esodo riguarda tutti, come hanno dimostrato le violente proteste di ieri a Ventimiglia. Sulla linea di frontiera tra Italia e Francia, infatti, sono stati bloccati circa cento migranti perché la République aveva deciso di chiudere i confini. Serrate le porte di Germania e Austria, infatti, la Francia si è trasformata per qualche giorno nel principale punto di accesso per raggiungere il Nord Europa.
Si parla già di violazione dei diritti umani e del trattato di Schengen. Ma la Francia non ci sta. “Voglio dire chiaramente che la frontiera italo-francese non è mai stata chiusa, Schengen non è mai stato sospeso sono stati però reintrodotti i controlli fissi alle frontiere con l’Italia, che non sono previsti dal trattato ” ha spiegato un alto responsabile della prefettura delle Alpes-Maritimes in una intervista riportata dall’ANSA, precisando anche che “la circolazione autostradale e ferroviaria non è mai stata interrotta”. E per il ministro dell’Interno Angelino Alfano “quello che è successo ieri a Ventimiglia è l’antipasto di quello che accadrebbe se si chiudesse Schengen”. “Non accetteremo un’Europa egoista – ha aggiunto parlando ancora una volta del piano Juncker – Noi dobbiamo ottenere subito di più dall’Europa sull’immigrazione: diciamo no ad un numero fisso di migranti da distribuire, ma serve un meccanismo automatico per distribuirli in Europa quando arrivano qui”.
Per Roberto Maroni invece la soluzione dovrebbe essere un’altra. “L’unico piano deve essere quello di creare dei campi profughi in Libia e fermare le partenze: se Renzi ha in mente qualcosa di diverso sarà inefficace”, ha detto il leghista. “Da questa Europa non possiamo aspettarci nulla – ha proseguito – dobbiamo agire noi coinvolgendo le Nazioni Unite”. Polemici su quanto accaduto ieri ai confini con la Francia anche i deputati della Commissione Esteri del Movimento Cinque Stelle che affermano: “I respingimenti di Ventimiglia da parte della gendarmeria francese sono stati un’autentica violazione dei diritti umani, di fronte alla quale Bruxelles e la Corte Ue non possono restare a guardare. Parigi sta trattando i migranti come dei pacchi postali da rispedire al mittente: è vergognoso”. L’Italia secondo il M5S non è più in grado di sobbarcarsi del flusso continuo di migranti “ed è inaccettabile che un Paese alleato come Parigi usi a pretesto un regolamento europeo per negare i più elementari principi di solidarietà che dovrebbero essere pilastro dell’Ue”.
Flavia Testorio