In questi mesi di Mafia Capitale e di sconquassamento del Campidoglio, la lente d’ingrandimento del circo mediatico torna a essere puntata con forza sul degrado della Capitale. Fresche, sono le notizie dei senzatetto che fanno i loro bisogni a cielo aperto, con tanto di foto, a sottolineare questa nuova e oltraggiosa tendenza di chi oltre a non avere un tetto non ha neanche un bagno. I giornali si rimpallano lo scoop, gli utenti commentano inferociti sui siti online e sono in molti quelli che vorrebbero vedere il frutto degli sforzi dei clochard depositati di fronte al portone di casa della presidente della Camera Laura Boldrini, bersaglio preferito degli ultras anti-immigrazione.
I riflettori sono stati puntati anche sulla foto che ritrae due giovani nel momento clou dell’atto sessuale, in pieno giorno e sul prato di un giardino pubblico, circondati da immondizia. Hanno inorridito le Madame Bovary di tutta Italia. Forse, anche per la spazzatura. E da qui, tutto sommato, sarebbe anche potuta nascere una polemica sensata, sul degrado reale che vivono i parchi pubblici romani da alcune settimane. Montagne di spazzatura addossate intorno ai cestini stracolmi, cimiteri di bottiglie di birra, i resti dei festeggiamenti per la fine della scuola (farina e uova, contenitori in plastica inclusi), ma anche alberi caduti mesi fa e la cui rimozione è iniziata, dopo ripetute proteste, solo ora. Così, sempre più spesso, intervengono i volontari, i pensionati, a restituire alla comunità un parco pulito.
Il degrado nei parchi è nato dalle indagini di Mafia Capitale riguardanti gli appalti per il verde pubblico, con numerose gare sospette vinte dalle coop di Salvatore Buzzi. Azzerate le gare di manutenzione del verde, a settembre si ripartirà con bandi europei, nel rispetto delle nuove norme inserite nel decreto Sabella, assessore per la legalità. Nel frattempo, dall’assessorato all’Ambiente, fanno sapere che «per i prossimi mesi partiranno delle piccole gare-ponte, aperte alle ditte iscritte al registro Nepa», in modo che tra giugno e luglio si risolvano le situazioni a rischio, ed «entro quindici giorni – spiegano ancora dal Campidoglio – anche i parchi che versano in condizioni critiche vengano riportati ad una situazione di normalità».
Gli intrallazzi della banda di Massimo Carminati e Salvatore Buzzi si ripercuotono così sulla comunità, ma a venir fuori è un sistema molto più ampio di sprechi e di mala gestione, di quel campanilismo che fa passare tutto sotto il tappeto, dei carrozzoni delle municipalizzate da rottamare e ricostruire. È lo specchio delle mani bucate delle amministrazioni che si sono succedute, certo, ma anche e soprattutto dei romani, il vero primo problema, disposti a scendere in strada non per l’inondazione di spazzatura, non per autobus e treni che non arrivano e se arrivano si rompono, ma per chi fa graffiti sui treni e sui vagoni grigi e tristi delle metro. Dopo trent’anni che, nei paesi culturalmente progrediti, quei graffiti vengono considerati arte. Insomma, il degrado va anche saputo riconoscere.