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Lazio, pressing del Viminale: ma difficile votare prima di Natale

di Alessandro Filippelli01 Ottobre 2012
01 Ottobre 2012

Novanta giorni per indire nuove elezioni. Dopo le dimissioni di Renata Polverini,la Regione Lazio deve votare entro dicembre. E’ il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri a dirlo: «Con gli esperti del ministero e dell’avvocatura dello Stato abbiamo fatto approfondimenti tecnici e l’indicazione è quella di rispettare i termini dei tre mesi». Così la responsabile del Viminale traccia la road map che porterebbe alle urne a Natale, ma l’ultima parola spetta all’ex Governatore, Renata Polverini.

Le date. Il presidente del Consiglio regionale, Mario Abruzzese, il 28 settembre ha firmato il decreto di scioglimento, da quel momento scatta il termine dei 90 giorni per indire le elezioni. Quindi si dovrebbe votare entro il 26 dicembre e secondo il ministro Cancellieri non si tratterebbe solo di una questione normativa ma anche «di un’esigenza operativa, prima si va alle elezioni e meglio è, anche perché –precisa il ministro- per le regioni non è previsto il commissariamento». Ma portare i cittadini del Lazio alle urne creerebbe non pochi problemi: le date disponibili sono il 9 o il 16 dicembre ma alla Regione, gli uffici che dovrebbero mettere in moto la macchina elettorale, potrebbero non farcela per quella data. Per questo prende forza l’ipotesi di fissare, per ragioni pratiche, la data tra gennaio e febbraio.
Intanto ancora una volta i cittadini rischiano di vedere svanita l’ennesima promessa di taglio ai costi della politica: con tutta probabilità infatti salterà il taglio strutturale dei consiglieri da70 a50 e degli assessori da15 a10, perché non ci sono più i tempi per modificare lo Statuto. Si era detto inoltre che, in base alla spending review, per risparmiare bisognava accorpare gli appuntamenti elettorali. Alemanno è vicino alla scadenza della legislatura dunque potrebbe anticiparne la fine, subito dopo l’approvazione del bilancio, per votare insieme alla Regione. L’unico dato certo è che le elezioni regionali costeranno 28 milioni di euro.
Possibili candidati. Se si andasse al voto prima di Natale per il Pdl si tratterebbe di una disfatta quasi assicurata. Troppo poco tempo per preparare una campagna elettorale rapida che vedrebbe il centrosinistra particolarmente avvantaggiato. Scatta già il totocandidato: per il Pdl i nomi sono quelli dell’ex ministro Giorgia Meloni, dell’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso e di Beatrice Lorenzin deputata Pdl. Per il Pd spuntano i nomi del ministro Andrea Riccardi, del segretario regionale Enrico Gasbarra, dell’europarlamentare David Sassoli e dell’ex ministro Giovanna Melandri.

Alessandro Filippelli

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