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Mandato di arresto internazionale per Becchetti, patron di Agon Channel

di Nicola Maria Stacchietti09 Giugno 2015
09 Giugno 2015

becchetti“In Albania i giornalisti costano meno e non esistono i sindacati”. Sì, ma la giustizia funziona, e Francesco Becchetti, proprietario di Agon Channel, lo sta provando sulla sua pelle: è stato emesso un mandato di arresto internazionale a suo carico con l’accusa di falso in documentazione e riciclaggio. Già da mesi la stampa si domandava dove Becchetti avesse preso il denaro investito su Agon Channel, quei 40 milioni che aveva sbandierato orgogliosamente alla conferenza stampa di presentazione del suo canale tv, e per i quali Simona Ventura (una dei big del palinsesto) chiedeva applausi ai giornalisti. “E non ho un euro di debito con le banche”, aveva detto. Ora possiamo supporre che la provenienza dei fondi fosse addirittura meno nobile.
Ma l’inchiesta che ha portato al mandato d’arresto per l’imprenditore romano, aperta lo scorso anno, riguarda la sua attività nel settore dell’energia, ed in particolare il progetto per la costruzione di una delle più grandi centrali idroelettriche del paese, quella di Kalivac, mai realizzata. In una puntata di Report (Rai3) lo scorso 10 maggio, Luca Chianca aveva snocciolato tutti i passaggi opachi della gestione dei finanziamenti del progetto: l’investimento di Enel che poi si era ritirata ma non aveva potuto recuperare le sue quote, lasciandole nelle tasche di Becchetti. Non contento aveva replicato lo stesso gioco addirittura con la Deutsche Bank. Si parla di centinaia di milioni di euro, in un giro di soldi e quote dove era finito per qualche tempo anche lo zio Manlio Cerroni, l’uomo che per trent’anni ha diretto la discarica di Malagrotta (Roma), la più grande d’Italia. Gestione per la quale è tutt’ora imputato a processo.
Oggi, insieme a Becchetti, sono accusati per gli stessi fatti anche sua madre Liliana Condomitti, il suo collaboratore italiano Mauro de Renzis, nei cui confronti è stato emesso un ordine di arresto, ed Erjona Troplini, una collaboratrice albanese, finita in manette. Arrestata anche la dipendente di una banca a Tirana che avrebbe aiutato le «sospette transazioni» di Becchetti. Intanto AdnKronos rende noto che secondo fonti della procura di Tirana i suoi beni in Albania sono stati congelati e che già in giornata si procederà al sequestro di Agon Channel, che porterebbe alla chiusura del canale.

Nicola Stacchietti

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