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Teatro, spazio ai giovani: al Vittoria torna il concorso “Salviamo i talenti”

di Alessandro Testa05 Giugno 2015
05 Giugno 2015

Salviamo-i-Talenti-2015Quattro spettacoli in gara, ma un solo vincitore, che oltre ad aggiudicarsi il premio “Attilio Corsini”, avrà l’onore di essere ospitato in cartellone per un’intera settimana al termine della prossima stagione. E’ questa la formula della rassegna “Salviamo i talenti”, organizzata per il 7° anno consecutivo dal teatro Vittoria di piazza Santa Maria Liberatrice, a Testaccio, dal 21 maggio al 6 giugno, con tre rappresentazioni per ciascuna compagnia. A decidere sarà una giuria di qualità, selezionata dai responsabili del teatro nei giorni precedenti l’inizio del concorso.

Delitto e castigo. Apertura coraggiosa, con il grande classico del russo Fedor Dostoevskij unito ad una sua opera poco conosciuta: Memorie di una casa morta. Tema di entrambe le opere è il carcere, dove il grande scrittore russo fu segregato per molti anni della sua vita. Luogo tetro per eccellenza, nella Russia zarista la prigione poteva spesso considerarsi una vera anticamera della morte, da cui non era facile tornare indietro alla vita. A Dostoevskij però fu concesso, e trasformò quegli anni in un vero e proprio periodo di formazione, da dove ha estratto numerosi personaggi delle sue opere future: un coro di voci che rappresentano l’umanità intera. Adattamento e regia di Chiara Bonome, in scena insieme a Ruggero Cecchi, Virginia Della Casa, Stefano Flamia, Piero Grant, Mattia Marcucci e Tommaso Setaro.

Il castello di K. Il capolavoro di Kafka rivive nell’adattamento contemporaneo di Massimo Roberto Beato: rispetto all’originale ci sono molti elementi visivi e immaginifici in più, a partire dai costumi dell’Officina teatro XI e dalle musiche “astratte” di Angela Bruni. Efficace la regia di Jacopo Bezzi, che immerge lo spettatore in un’atmosfera apparentemente surreale, ma in realtà molto realistica. Con Massimo Roberto Beato, Nicoletta Laterra, Giovanni Prosperi, Alessandra Mortelliti e Ugo Benini.

Istruzioni per l’uso. Testo contemporaneo per due, incentrato sull’errore di un fattorino che consegna per errore una lavatrice all’interno 3 anziché all’8. A giovarsene temporaneamente sono due giovani coinquilini, entrambi serenamente fidanzati con altre persone. Ma l’arrivo dell’elettrodomestico – che si dimostra capriccioso, tanto che a tratti sembra quasi prendere vita – porta scompiglio nelle loro vite, e fatalmente li porterà a scoprire maggiormente i propri caratteri e ad avvicinarsi, anche se non riusciranno a fare nemmeno un bucato e alla fine dovranno riconsegnare il “regalo” al legittimo proprietario. Purtroppo si sa, «nella vita non ti danno il libretto di istruzioni». Di e con Ilaria Ceci, con Giulio Neglia, regia di Lucrezia Lanza.

Coriolano. Chiude la rassegna una delle tragedie meno rappresentate di Shakespeare, messa in scena da un gruppo di amici e giovani attori di Roma nord. La storia si svolge nell’antica Roma, ai tempi della Repubblica arcaica. Il giovane condottiero Caio Marzio batte i Volsci di Tullio Aufidio nella battaglia di Corioli e per questo riceve il soprannome che dà il titolo all’opera e sta per essere eletto console a furor di popolo. Ma le sue doti di politico non sono pari a quelle militari, e questo, unito all’invidia altrui, causerà la sua rovina. Adattamento e regia di Simone Ruggiero, che interpreta anche il fidato Menenio Agrippa, mentre il protagonista è impersonato da un ispirato Luca Avallone. Ben coreografate le scene di battaglia e interessanti i costumi di Giulia Pagliarulo e Marika Argentini.

Alessandro Testa

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