Tensione ieri a Primavalle tra i manifestanti di CasaPound e quelli dei Movimenti per la casa, riuniti davanti alla stazione metro di via Battistini, dove un’auto mercoledì scorso aveva travolto otto persone, uccidendo una donna filippina: Corazon Peres Abordo. L’organizzazione di estrema destra, riunita in un sit-in autorizzato, chiedeva la chiusura dei campi rom, in particolare quello di via Cesare Lomborso e via della Monachina. “La situazione nel quartiere – si legge in una nota – è da tempo insostenibile. Lo evidenziamo da mesi. È arrivato il momento di promuovere una mobilitazione politica affinché questi centri di illegalità e degrado vengano chiusi”.
Non autorizzata invece la contromanifestazione dei Movimenti per la casa indetta perché, come si legge in una dichiarazione, “CasaPound, seguendo l’esempio del suo capo Matteo Salvini, intende continuare a speculare sulla morte di una di quelle migranti che vorrebbero cacciare dal paese. Noi, ricordando che la campagna elettorale è finita, abbiamo intenzione di impedire che quel presidio compia l’ennesimo scempio della memoria di Cory”
Le forze dell’ordine, dopo il ritrovamento – sotto il banco di un ambulante – di alcuni bastoni e un bengala, hanno caricato i contestatori per allontanarli dal sit-in. Non c’è stato quindi alcun contatto tra i manifestanti. La strada è stata preventivamente chiusa dai blindati per tutta la giornata di ieri.
Intanto è stato convalidato il fermo di Antony H., il 17enne fermato lunedì scorso con l’accusa di omicidio. Indagato per concorso in omicidio anche Bahto H., il padre dei due ragazzi, che in un primo momento aveva raccontato di essere alla guida dell’auto. Gli altri due nomadi, una ragazza 17enne e un ragazzo di 19 anni, dagli interrogatori risulta fossero sul sedile posteriore della macchina.
Cecilia Greco