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Fiera di Roma a un passo dal fallimento, “Solo la valorizzazione può salvarci”

di Flavia Testorio21 Maggio 2015
21 Maggio 2015

fiera di romaAleggia il fallimento sulla Nuova Fiera di Roma. E le somme non sono certo da poco: Investimenti spa (la società che controlla l’area congressuale) ha 185 milioni di debiti nei confronti di Unicredit, mentre Fiera di Roma ha circa 35 milioni verso i fornitori. È questo il rapporto che emerge dalla commissione capitolina congiunta Bilancio-Commercio alla quale hanno partecipato Carlo Paris, amministratore delegato di Investimenti spa, il presidente Lorenzo Tagliavanti e l’assessore alla Roma Produttiva Marta Leonori.

“Dobbiamo avere il coraggio di chiedere scusa ai cittadini romani e a tutta l’Italia”. Ha commentato così, dopo un richiamo alla ‘provvidenza’, l’Ad Carlo Paris preoccupato per la sorte di molti dipendenti. L’unica soluzione di cui finora si è parlato, infatti, è di tagli del personale, che tradotto in cifre significa licenziare 23 lavoratori su 76. Un processo che, tra l’altro, è già stato avviato. “Anche nella migliore delle ipotesi non saremo in grado di assicurare i numeri attuali” ha aggiunto Paris.

L’area dell’ex Fiera di Roma, in via Cristoforo Colombo, è completamente caduta nel degrado del dimenticatoio, la fermata del trenino della Nuova Fiera presenta a turisti e romani lo spettacolo misero di una pensilina arrugginita e di un ascensore spesso e volentieri rotto. E ancora lo sprofondamento dei padiglioni è “sempre più pronunciato in mancanza di risorse per la manutenzione” ha spiegato Tagliavanti, e sulle infiltrazioni d’acqua “è stato aperto un contenzioso per danni pari a 7,5 milioni di euro” ha aggiunto Paris. Questi i numeri del probabile fallimento.

“La valorizzazione immobiliare dell’area dell’ex Fiera sulla Colombo – ha spiegato il presidente della Camera di Commercio – era uno dei grandi piloni su cui si basava il progetto avviato nel 2004 quando in Campidoglio c’era Veltroni, in Regione Storace e alla Camera di Commercio Mondello, e in dieci anni quel provvedimento non è mai stato realizzato”. Arriverà finalmente nei prossimi giorni in Consiglio comunale la delibera sulla vendita e la valorizzazione dell’area della vecchia fiera, un’operazione stimata tra i 150 e i 200 milioni di euro. Una cifra che forse permetterà di risanare il debito storico di 160 milioni, contratto con l’operazione immobiliare di costruzione della nuova struttura. L’attesa, quindi, è tutta verso il via libera dell’Aula Giulio Cesare alla trasformazione urbanistica che, ancor prima della sua attuazione, costituirebbe un’importante ‘garanzia’ per contrattare un ‘piano di rientro’ con le banche creditrici. Il tempo non è molto. E una soluzione dovrà concretizzarsi entro giugno. Tutto resta inoltre sul filo del rasoio, anche perché il principale creditore, il gruppo bancario Unicredit, ha chiuso i rubinetti.

Flavia Testorio

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