HomeCronaca Gli insopportabili privilegi dei potenti. Le pazze spese di famiglia a carico dell’azienda, si dimette il presidente delle Ferrovie Nord di Milano

Gli insopportabili privilegi dei potenti. Le pazze spese di famiglia a carico dell’azienda, si dimette il presidente delle Ferrovie Nord di Milano

di Domenico Cappelleri21 Maggio 2015
21 Maggio 2015

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Sono ancora in corso le indagini sull’ennesimo caso di “spese pazze”. Stavolta ad essere scoperto è stato il presidente di Ferrovie Nord Milano Norberto Achille che in 17 anni ha dilapidato 600 mila euro dell’azienda. Il presidente di Fnm è stato costretto alle dimissioni dopo l’ordinanza del gip Fioretta che ha vietato all’ex numero uno di “esercitare attività direttive”. Con lui ha rassegnato le dimissioni anche Carlo Alberto Belloni, presidente del collegio sindacale della società, indagato per tentato favoreggiamento.

Le spese folli. Secondo gli inquirenti due auto di grossa cilindrata sarebbero state intestate al figlio di Achille, per costi a carico dell’azienda di 220mila euro. Corposo è anche il totale delle multe pagate (ben 125 mila euro) negli anni con la cassa di Fnm, ma nel lungo elenco di spese sono compresi anche scommesse sportive, pasti fuori dall’orario di lavoro e anche l’abbonamento alla pay tv. E ancora: denaro per alberghi di lusso e discoteche. Nella lista acquisti dell’ormai ex presidente di Ferrovie Nord Milano c’è davvero di tutto. È lungo anche l’elenco di ristoranti utilizzati nei fine settimana – quindi non per spese di rappresentanza, sostiene il gip di Milano Sofia Fioretta, dal presidente di Fnm dal 2008 fino a pochi giorni fa. In pieno agosto, tra le spese addebitate ai conti della partecipata dalla Regione Lombardia, ci sono perfino 900 euro nel famoso locale ‘Twiga’ a Marina di Pietrasanta, in Toscana, di proprietà di Flavio Briatore.
“Ho sbagliato, come ho già detto anche ai vertici di Ferrovie Nord, rimborserò tutto fino all’ultimo centesimo”. Ha detto Norberto Achille dopo l’interrogatorio con il gip.

Le parole del Papa. Solo pochi giorni fa il pontefice si era espresso sulla corruzione e sui soldi che vengono spesi in maniera indebita. Francesco aveva invitato a denunciare “questi sistemi” che fanno male alla comunità. Quello di Achille è solo l’ultimo di numerosi casi di soldi utilizzati per motivi personali. Dai politici ai vertici aziendali, l’Italia sembra terra fertile per arricchirsi con soldi altrui.

Domenico Cappelleri

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