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Gravi episodi di razzismo. Bambina senegalese: “non rinuncerò ai miei sogni”

di Domenico Cappelleri20 Maggio 2015
20 Maggio 2015

 

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Due episodi di razzismo in pochi giorni e l’Italia torna indietro ai tempi del fascismo. A Pisa una studentessa ha ricevuto lettere xenofobe con l’accusa di essere “troppo brava a scuola”. A Roma un posto sull’autobus diventa scusa per offendere una famiglia di colore.

Razzismo tra i banchi. Continuano le indagini per risalire all’autore delle lettere ricevute da una quattordicenne senegalese in una scuola di Pisa. Alla ragazzina sono state recapitate 6 missive anonime di carattere xenofobo: “Sei negra e quindi non meriti 10 in diritto. Sei negra e perciò non diventerai mai avvocato. Sei bella ma sfortunatamente sei nata sporca, con la tua famiglia ve ne dovete tornare al vostro paese. Mica come me che sono di razza pura”. I ripetuti episodi hanno spinto il padre della giovane a denunciare i fatti. Ora si attende l’esito delle indagini.
La ragazzina, intanto, sostiene che non si lascerà intimidire da episodi futuri e non rinuncerà ai suoi sogni. E nemmeno al suo 10 in diritto. Perché, spiega, vuole diventare avvocato. E se le si chiede se sia vittima di invidia o di razzismo non ha dubbi: “Questo è razzismo, non c’entra l’invidia. Agli altri compagni bravi nessuno manda lettere di insulti”.

Insulti sul bus. Scene di razzismo anche su un autobus di Roma. Un’anziana seduta nelle ultime file di un mezzo del trasporto pubblico ha iniziato a inveire contro una famiglia di colore salita a viale Regina Margherita. La donna, secondo quanto raccontano testimoni, avrebbe gridato: “Negri, tornate a casa vostra!” Gli altri passeggeri sconcertati dall’accaduto non sono rimasti in silenzio, tanto che l’autista è stato costretto a fermare la corsa e ad allertare le forze dell’ordine e gli ispettori Atac. Nel frattempo la donna, vestita bene, sulla settantina, si è data alla fuga tra le urla dei pendolari inviperiti dall’attacco xenofobo della signora che probabilmente non si aspettava una reazione cosi decisa.
“Eravamo saliti da pochi minuti sul bus quando mia nipote si è andata a sedere in un posto dietro quello della signora – ha raccontato all’agenzia di stampa AdnKronos lo zio della bambina presente sul bus – La donna senza motivo poco dopo l’ha colpita con una busta che aveva in mano per fortuna senza farle male. E quando noi ci siamo avvicinati per chiederle perché lo avesse fatto ha reagito insultandoci e dicendoci ‘voi africani che fate qui? Negri’. Poi ha preso uno spray dalla borsa e ha minacciato di spruzzarlo denunciando a sua volta di essere stata aggredita. Tutti sul bus si sono schierati con noi”.

 

Domenico Cappelleri

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