Qualcuno ha parlato di boom di presenze, altri di flop. La notte dei musei di Roma è diventata un caso. Leggendo i giornali italiani non è possibile capire chi ha ragione e chi no. La maggior parte delle testate ha descritto l’evento come un successo con oltre 32mila visitatori, controcorrente invece il “Corriere della Sera” che ha titolato “Notte dei Musei: pochi visitatori”.
Il quotidiano di Luciano Fontana ha parlato di un vistoso calo del 20% di presenze rispetto all’edizione del 2013. E anche le parole dell’assessore capitolino alla Cultura Giovanna Marinelli, che aveva descritto l’iniziativa come un successo che aveva dimostrato quanta passione ci sia per nostri musei, sono state definite “d’obbligo”. Intanto guardando la classifica dei siti culturali più visitati troviamo al primo posto i Mercati di Traiano che hanno registrato 3000 visitatori. Al secondo posto le Scuderie del Quirinale (Mostra di Matisse) con 2300 visitatori e infine sul gradino più basso del podio i musei Capitolini con oltre 2mila presenze. Anche in questo caso il “Corriere della Sera” ha parlato di flop dando dei dati e facendo dei paragoni con gli anni passati. “Gli ingressi ai Capitolini erano 8600 nel 2014, quelli ai Mercati di Traiano sono passati da 7300 a 3000”, ha scritto il giornale che tuttavia non ha citato alcuna fonte.
“Repubblica” ha parlato invece soltanto di “lunghe file davanti agli espositivi delle capitale” e di “centro storico preso d’assalto dai turisti dell’arte”. Il giornale di Ezio Mauro non fa però paragoni con gli anni precedenti. Sulla stessa lunghezza d’onda anche RomaToday che ha parlato di “festa da oltre 32mila presenza”. Sicuramente un dato significativo ma nessun giornale a parte il “Corriere della Sera” fa un confronto con i visitatori degli anni passati. Non è quindi possibile capire chi ha ragione e chi ha torto. Intanto l’assessore Giovanna Marinelli di Roma ha annunciato un’estate ricca di altri appuntamenti all’insegna della cultura. Chissà se per i prossimi eventi continuerà questa discordanza tra le testate.
Alberto Gentile