HomeCronaca Dopo l’incontro con Abu Mazen Papa Francesco canonizza due suore palestinesi

Dopo l’incontro con Abu Mazen Papa Francesco canonizza due suore palestinesi

di Silvia Renda18 Maggio 2015
18 Maggio 2015

Pope: private audience to Abu MazenIl riconoscimento dello “Stato di Palestina” in un documento scritto, l’incontro con Abu Mazen e infine la canonizzazione di due suore palestinesi. È il periodo delle prime volte per Papa Francesco, tutte orientate a sancire un avvicinamento della Santa Sede alla causa palestinese, tra le critiche d’Israele rivolte direttamente al Pontefice. “O sua Santità è persona ingenua o non ha nessuna conoscenza di quanto succede in Medio Oriente”, ha commentato il quotidiano di Tel Aviv Yediot Ahronot.

L’ultimo passo è avvenuto questa domenica durante l’Angelus. Bergoglio, nel corso della messa domenicale, ha canonizzato quattro suore: l’italiana madre Brando, una francese e le prime due sante palestinesi dell’epoca moderna.

“Suor Giovanna Emilia de Villeneuve ha consacrato la sua vita a Dio e ai poveri, ai malati, ai carcerati, agli sfruttati, diventando per essi e per tutti segno concreto dell’amore misericordioso del Signore; suor Maria Cristina Brando, dall’incontro cuore a cuore con Gesù risorto presente nell’Eucaristia, riceveva la forza per sopportare le sofferenze e donarsi come pane spezzato a tante persone lontane da Dio e affamate di amore autentico”, ha dichiarato il Pontefice, nel ricostruire la storia delle neoproclamate sante francese e italiana.  Infine Bergoglio parla delle due palestinesi: “Suor Maria Baouardy, umile e illetterata, seppe dare consigli e spiegazioni teologiche con estrema chiarezza. La docilità allo Spirito l’ha resa anche strumento di incontro e di comunione con il mondo musulmano. Così pure suor Maria Alfonsina Danil Ghattas ha ben compreso che cosa significa irradiare l’amore di Dio nell’apostolato, diventando testimone di mitezza e di unità: ci offre un chiaro esempio di quanto sia importante renderci gli uni responsabili degli altri, di vivere l’uno al servizio dell’altro”.

La canonizzazione arriva a un giorno di distanza dall’incontro di Francesco con il presidente palestinese Abu Mazen. Venti minuti è durato l’incontro, al termine del quale i due si sono congedati con un abbraccio e Bergoglio ha salutato il presidente con un auspicio: “Lei sia un angelo della pace”. La questione israelo palestinese è stata al centro del colloquio fra i due. Nell’incontro, riferisce la Santa Sede, “si è parlato del processo di pace con Israele, esprimendo l’auspicio che si possano riprendere i negoziati diretti tra le parti per trovare una soluzione giusta e duratura al conflitto. A tale scopo si è ribadito l’augurio che, con il sostegno della comunità internazionale, israeliani e palestinesi prendano con determinazione decisioni coraggiose a favore della pace”.

La reazione d’Israele a quest’incontro non è stata però molto positiva, come ha lasciato intendere in un commento l’ambasciatore israeliano presso la Santa Sede, Evrony: “È increscioso che Abu Mazen usi forum internazionali per attaccare Israele e si astenga dal tornare ai negoziati che sono il giusto modo di attuare una visione politica e una soluzione di pace”.
Commenta l’incontro anche il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni: “Abbiamo bisogno tutti di angeli di pace, ma devono essere angeli veri e pace vera”. La delusione degli ebrei di Roma viene ribadita anche dal presidente della comunità ebraica della Capitale: “In queste ore la nostra base vive come un tradimento le immagini che arrivano dal Vaticano. Siamo sorpresi e delusi”.

Silvia Renda

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