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La Francia dice “no” alle quote di migranti: a rischio il piano dell’Ue

di Nino Fazio18 Maggio 2015
18 Maggio 2015

La Francia dice “no” alle quote di migranti: a rischio il piano dell’Ue

“Decidiamo noi a chi dare asilo”. Il premier francese, Manuel Valls (nella foto), gela Bruxelles e l’Italia e in un’intervista al Journal du Dimanche precisa che il sì alle quote di migranti “non è mai stata la posizione francese”, sconfessando il ministro dell’Interno Cazeneuve che, appena una settimana fa, aveva definito “naturale” la ripartizione tra i Paesi europei. Un problema in più per l’Europa, alla vigilia del Consiglio dei ministri degli Esteri e della Difesa che dovrà decidere sulle modalità di ripartizione dei migranti tra i Paesi membri.

Un dietro-front repentino, quello di Parigi, che non risponde però a motivazioni ideologiche. Nel suo secondo governo – inaugurato nell’agosto scorso dopo una crisi in seno alla maggioranza – Valls ha spostato l’asse a destra, facendo a meno dell’ala di sinistra del Partito Socialista, nel tentativo di intercettare il consenso dell’elettorato moderato. Dopo la strage di Charlie Hebdo e l’allarme terrorismo, inoltre, un atteggiamento di accoglienza nei confronti dei migranti potrebbe risultare poco rassicurante e – dunque – penalizzante nella prossima tornata elettorale.

Secondo la Convenzione di Dublino, la domanda di asilo deve essere indirizzata al primo Paese di passaggio nell’Unione. Molti migranti, però, non vogliono restare in Italia – né tantomeno in Grecia e a Malta – e cercano la fuga verso il Nord Europa. La Francia diventa così la prima frontiera terrestre. I controlli sono sempre più severi: tutti i treni provenienti da Cuneo e Ventimiglia vengono passati al setaccio, 24 ore su 24. Solo nella scorsa settimana, più di mille persone sono state intercettate dalla polizia francese e gran parte di loro è stata rimandata indietro verso l’Italia.

Consenso sovrano. La Francia lavora già da tempo alla questione. Un disegno di legge sul diritto d’asilo è al vaglio del Senato proprio in questi giorni. Il progetto punta a una maggiore integrazione di chi viene accolto, con una più equilibrata ripartizione sul territorio nazionale. Chi si vede rigettata la domanda d’asilo, però, verrebbe espulso con più facilità. Oltralpe, insomma, non vogliono che il piano già incardinato – e approvato in prima lettura dall’Assemblea Nazionale – venga stravolto dalla Commissione Europea. Una sovranità nazionale da sempre cara ai francesi e ribadita a gran voce, soprattutto ora che il consenso dei francesi in Hollande viaggia intorno al 20%, in leggera ripresa ma pur sempre ai minimi storici. La scalata è dura e, probabilmente, c’è bisogno di un nemico esterno per compattare il fronte.

Nino Fazio

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