Sono stati gli Internazionali dei record, delle polemiche e delle conferme. La più importante è arrivata da Novak Djokovic che ha battuto Roger Federer in una finale senza storia. Ma è scoppiata la guerra tra Angelo Binaghi, presidente della Federazione Italiana Tennis, e il sindaco di Roma Ignazio Marino. In ballo c’è il possibile cambio di location del torneo.
I numeri hanno evidenziato una crescita costante della manifestazione capitolina: si è passati dalle 175mila presenze dello scorso anno alle 193mila dell’edizione appena conclusasi. Mai l’appuntamento del Foro Italico aveva registrato così tanti ingressi. «Abbiamo sfiorato la soglia dei 200mila paganti e questa è la dimostrazione di un successo sempre crescente. Questo non è più semplicemente un torneo di tennis ma negli anni si è trasformato in un evento sociale che coinvolge l’intera città e spinge gli appassionati a venire qui anche nei primissimi giorni di gioco, quando i grandi giocatori ancora non sono scesi in campo», ha sottolineato un soddisfatto Angelo Binaghi, presidente della Federazione Italiana Tennis, nella consueta conferenza stampa che ha chiuso il torneo.
Ma grandi numeri significano anche velenose polemiche. «Qui non ci stiamo più, gli spazi del Foro ci stanno stretti. La cornice che ci ospita è magnifica ma per ottenere dall’Atp l’upgrade è necessario realizzare almeno altri dieci campi e se rimaniamo qui ciò non sarà possibile», ha tuonato Binaghi. Nel mirino del presidente della Fit c’è l’amministrazione capitolina: «Il comune di Roma contribuisce all’organizzazione del torneo con zero euro e lo stesso si può dire della regione Lazio. La politica deve dirci cosa vuole fare di una delle manifestazioni sportive di maggior successo in Italia. Il Coni, al quale va il mio ringraziamento per aver recuperato un’area della città degradata fino a dieci anni fa, deve tener conto di criteri che non sempre combaciano con i nostri. Ci sono sedi, come Fiumicino, che sarebbero felicissime di ospitare la manifestazione: lì non ci sarebbero vincoli di nessun genere e l’amministrazione locale ci darebbe anche una mano dal punto di vista economico».
Cambiare sede al torneo: una provocazione per accendere i riflettori sul Foro, in vista della realizzazione del tetto sul campo Centrale che costerà ben 20 milioni di euro. «Portare gli Internazionali lontano da qui? Sarebbe un peccato, non ne vedo la ragione. Si perderebbe tutto il fascino di una location unica al mondo», ha dichiarato un sorridente Novak Djokovic, presentatosi davanti ai giornalisti con la coppa appena conquistata. Il 6-4 6-3 con il quale ha annientato il supercampione svizzero Roger Federer gli è valso il quarto alloro romano in bacheca su sei finali complessive. Il serbo, numero uno del mondo, non intende fermarsi e punta dritto al Roland Garros: «La mia priorità ora è vincere Parigi, l’unico Slam che mi manca. Mi sento molto in forma, sono pronto per un altro grande risultato».
Anche dal tabellone femminile sono arrivate solo conferme: le giocatrici italiane sono in crisi nera (tutte eliminate entro il secondo turno), Serena Williams e Andy Murray avevano la testa già al Roland Garros (ecco spiegato il perché dei loro prematuri ritiri), Maria Sharapova conosce ormai tutti i segreti del tennis sulla terra. La bellissima russa è al suo terzo trionfo a Roma su altrettante finali disputate ed è la giocatrice in attività con il maggior numero di titoli conquistati sul rosso: ben 11, primato condiviso proprio con la Williams.
Valerio Dardanelli