La Juventus elimina il Real Madrid e torna ufficialmente nell’olimpo delle grandi d’Europa. L’esultanza sfrenata di Gigi Buffon a fine partita riassume in pieno la gioia di una squadra, di un club, di un popolo che dopo 12 anni di attesa è riuscito a tornare in finale di Champions League. Lui c’era la notte del 14 maggio del 2003: stessi avversari, stessa posta in palio, si giocava a Torino e l’eroe della serata fu quel Pavel Nedved (pallone d’oro quell’anno) che dovette saltare la finalissima di Manchester contro il Milan a causa di un’infausta ammonizione rimediata a fine partita.
Al netto dei due incontri i bianconeri hanno meritato la qualificazione. L’eroe del passaggio del turno è sicuramente Alvaro Morata: madridista di Madrid, cresciuto nelle giovanili dei ‘blancos’ e ceduto, forse con troppa fretta, alla Juventus quest’estate. È stato lui a condannare la sua squadra del cuore, gol all’andata e gol al ritorno. Il Real dei campionissimi che ‘svende’ i prodotti del proprio settore giovanile soccombe contro una Juve solida, quadrata, che entra in campo senza timori reverenziali e che non accusa il colpo neanche dopo il calcio di rigore trasformato da Cristiano Ronaldo che avrebbe dato la qualificazione alla squadra allenata da Carlo Ancelotti. La Juventus non ha cambiato il suo modo di giocare la partita, ha atteso il momento giusto conscia del fatto che la retroguardia del Real qualcosa lo concede sempre. L’occasione non ha tardato ad arrivare e Morata è stato letale nel punire Iker Casillas.
“Credo sia un motivo di soddisfazione – ha dichiarato a fine partita il tecnico dei bianconeri Massimiliano Allegri – la partita è stata bella dal punto di vista tecnico con occasioni da una parte e dall’altra: nel primo tempo potevamo sfruttarle un po’ meglio, soprattutto all’inizio. Ora siamo in finale, speriamo vada bene”. Appunto, la finale. Di fronte i bianconeri si troveranno quella che con tutta probabilità al momento è la squadra più forte d’Europa, il Barcellona del trio delle meraviglie. I catalani possono infatti contare su un attacco da 114 gol stagionali: Messi, Neymar e Suarez fanno davvero paura ma dopo aver conquistato una finale impronosticabile a inizio stagione la Juventus si presenterà all’Olympiastadion di Berlino senza i favori del pronostico e senza pressione consapevole che, comunque vada, sarà stato un successo.
Mario Di Ciommo