Continuano le ricerche dell’ assassino di Gianluca Monni, lo studente di 19 anni ucciso con tre fucilate, venerdì mattina, a Orune. La pista privilegiata – sulla quale stanno lavorando i carabinieri del Reparto investigativo del comando provinciale di Nuoro e quelli della compagnia di Bitti – porta sempre più a Nule, il paese di Stefano Masala, 28 anni, scomparso misteriosamente giovedì sera.
Il giovane, descritto come “un bravo ragazzo e incapace di fare del male” si teme che possa esser stato vittima della stessa persona che ha ucciso Monni, in quanto testimone scomodo, la cui macchina, una Opel corsa grigio scuro è stata incendiata e abbandonata non lontano da Pattada, centro vicino a Nule. Due dei tre sospettati per il delitto Monni sono proprio del piccolo paese in provincia di Sassari che dista solo 30 chilometri da Orune.
Le indagini fanno riferimento a una lite scoppiata il 13 dicembre dello scorso anno, a Orune, in una sala da ballo, in occasione di una festa del paese. Uno dei ragazzi di Nule avrebbe fatto apprezzamenti pesanti alla fidanzata di Monni, non graditi da quest’ultimo che ha quindi reagito. Da qui la violenta discussione che sarebbe poi degenerata con la comparsa di una pistola puntata alla tempia di Gianluca Monni e subito difeso da alcuni compaesani.
Intanto, a Nuoro, in tarda mattinata è in programma un vertice con il coordinamento della procura della Repubblica che dirige la delicata inchiesta.
Carlotta Dessì