“Meglio di così non si poteva partire”. Esprime soddisfazione il commissario unico dell’Expo Giuseppe Sala all’inaugurazione del padiglione riservato all’organizzazione non governativa “Save the Children”: “E’ ampiamente positivo il bilancio dei primi giorni di questa Expo. Ci aspettavamo un calo di presenze lunedì e martedì che non c’è stato. Posso assicurarvi”, ha detto ai microfoni di Lumsanews, “che entro 10 giorni inaugureremo tutti i padiglioni”.
Dal palco allestito per l’apertura del villaggio “Save the Children”, sulle note del pianista ascolano Giovanni Allevi, sono intervenuti anche il ministro Martina e il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, che hanno fatto eco alle parole e alle previsioni ottimistiche del commissario Sala. Presente anche il presidente dell’Ong Claudio Tesauro: “Il 2015 è un anno chiave perché le Nazioni Unite stabiliranno i cosiddetti nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile che impegneranno gli Stati e tutti noi a costruire, entro il 2030, un mondo in cui povertà, disuguaglianze siano state annullate. Save the children intende contribuire appieno e siamo certi che Expo sia un’occasione per coinvolgere ancora più persone, istituzioni, aziende in uno straordinario sforzo per far sì che nessun bambino debba più morire per cause prevenibili o perché consumato dalla malnutrizione”.
Intanto, però, arrivano le prime critiche all’organizzazione di Expo. Beppe Severgnini, che per ora tiene due incontri quotidiani a “Casa Corriere” (ore 11 e ore 19), ha fatto notare i malfunzionamenti del sito espositivo: “La mobilità è importante. Fino a ieri ero venuto ad Expo in metro e nonostante la traversata a piedi da fare per arrivare qui devo riconoscere che questa via di approdo funziona. Oggi ho deciso malauguratamente di provare in macchina: i parcheggi sono distanti anni luce dall’ingresso e gli stranieri o chi non conosce la via può confondersi e raggiungere la fiera di Milano, che è qui vicino. Per di più sia ieri che oggi si sono bloccati degli ascensori nei diversi ingressi: ho visto disabili portati a braccio dalla vigilanza per scendere e salire delle scale. L’Italia non può mostrare questa orrenda immagine di sé”.
Nicola Stacchietti