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Italicum, Renzi alla minoranza: «Siamo per tenere tutti dentro». Bersani: «Dissenso ampio»

di Federico Capurso05 Maggio 2015
05 Maggio 2015

renzi-italicum«Impegno mantenuto, promessa rispettata. L’Italia ha bisogno di chi non dice sempre no. Avanti, con umiltà e coraggio. È #lavoltabuona». Matteo Renzi saluta così, con un tweet, l’approvazione finale dell’Italicum.

Oggi in visita a Bolzano in vista delle prossime comunali, Renzi ribadisce i motivi dell’importanza della nuova legge elettorale, che «permette di sapere chi vince le elezioni e dà a chi vince il compito e la responsabilità di governare, non continuare a chiacchierare ma fare le cose». All’entusiasmo del premier si accoda il ministro per le riforme Maria Elena Boschi, che – sempre con un tweet – rivendica: «Ci hanno detto “non ce la farete mai”. Si erano sbagliati, ce l’abbiamo fatta! Coraggio Italia, è #lavoltabuona».

Eppure, archiviato l’Italicum, nel Pd si apre una partita più delicata. Senza la minoranza, il governo rischia di andare sotto nei numeri al Senato. E allora per Renzi ogni giorno è buono per ricucire lo strappo: «Noi siamo per tenere tutti dentro», risponde a una militante che dalla platea urla «abbasso Civati». «Ma quale abbasso, viva viva viva», replica il segretario Pd. «Tutti dentro. Uno alla volta, però», scherza.

Il primo da convincere sarà Pier Luigi Bersani, che proprio ieri, dopo i 60 voti contrari ( +1 di Saverio Romano, Fi), ha commentato: «Il dissenso è stato abbastanza ampio. Ora “cosa fatta, capo ha”… ma il dato politico, sia sull’approvazione della legge, sia sulle dimensioni del dissenso, è non poco rilevante». Parole che allontanano una già improbabile scissione e che invece aprono al dialogo, seppur con il tono di chi vuole riconosciuti i voti (pesanti) di cui si dispone a Palazzo Madama. Si tratterà.

Restano invece al palo le opposizioni, che sono riuscite, attraverso il lavoro di Forza Italia, a coordinarsi quasi in totale sincronia nella scelta di abbandonare l’aula al momento del voto, nonostante le agitazioni di molti deputati, indecisi fino all’ultimo momento. «Cambiare è giusto, innovare è sacrosanto, ma Renzi e il Pd non stanno né cambiando né innovando – attacca Mara Carfagna, portavoce di Forza Italia alla Camera – stanno semplicemente calpestando le istituzioni per accrescere e gestire il loro potere».

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