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Fontana alla guida del Corriere della Sera. L’addio di De Bortoli: “Mai fatto sconti al potere”

di Maria Lucia Panucci04 Maggio 2015
04 Maggio 2015

fontanaE’ Luciano Fontana il nuovo direttore del Corriere della Sera. Lo ha deciso all’unanimità il consiglio d’ amministrazione di Rcs riunitosi a Milano. Originario di Frosinone, laureato in Filosofia del Linguaggio a Roma, Fontana, classe 1959, era il candidato del direttore uscente Ferruccio De Bortoli. In via Solferino era arrivato nel lontano 1997 dopo undici anni di carriera all’Unità, dove si occupava principalmente di politica, cronaca amministrativa e giudiziaria. Al Corriere è stato principalmente un uomo di desk passando dall’ufficio centrale alla vice direzione. Dal marzo del 2009 è condirettore del giornale (e ancora oggi, nella gerenza figura solo come “condirettore”). Ora che si ritrova da solo alla guida del quotidiano si è detto “emozionatissimo e pronto ad affrontare le sfide che lo attendono”.
La sua nomina alla direzione era annunciata già da tempo e ha sicuramente fatto meno notizia dell’addio di De Bortoli. L’ex direttore, che ha passato dodici anni alla guida del Corsera in cui entrò come praticante nell’ottobre del ’73, ha salutato i lettori con un “rendiconto” pubblicato sul suo stesso giornale lo scorso 30 aprile e relegato a pagina 35, probabilmente per sua stessa scelta. Nel suo lungo editoriale d’addio De Bortoli difende a cuore aperto le sue scelte direzionali. “Il Corriere non è stato il portavoce di nessuno – ha rivendicato l’ex direttore – non ha fatto sconti al potere, nelle sue varie forme, nemmeno a quello giudiziario. Ha giudicato i governi sui fatti, senza amicizie, pregiudizi o secondi fini. E proprio per questo è stato inviso e criticato”.
De Bortoli non risparmia proprio nessuno e anzi si toglie qualche sassolino dalla scarpa: definisce gli azionisti del Corriere della Sera “troppi e litigiosi”. Si augura che Mattarella non firmi l’Italicum, secondo De Bortoli “una legge sbagliata” e chiama il presidente del Consiglio “un maleducato di talento” che “disprezza le istituzioni”. “In questo Paese, di modesta cultura delle regole, l’informazione è considerata da gran parte della classe dirigente un male necessario, uno dei tanti segni di arretratezza” ha aggiunto nel rendiconto l’ex direttore di via Solferino che conclude dicendosi “certo che con la nuova direzione il Corriere sarà ancora più autorevole, forte e innovativo”.

Maria Lucia Panucci

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