“Troppi posti di lavoro e tanta capacità produttiva sono andati perduti in questi anni. Invertire la rotta è il compito che abbiamo davanti”. Una picconata, neppure troppo soft. Il capo dello Stato ha richiamato l’attenzione del governo sul lavoro, in un momento in cui il Parlamento è impegnato su tutt’altro fronte: la legge elettorale.
In occasione della “Giornata della Qualità Italia”, ieri al Quirinale, il presidente della Repubblica ha strigliato la classe politica, la pubblica amministrazione e le parti sociali: “Tutti devono fare la loro parte per vincere la sfida e ammodernare il Paese. Deve farlo la Pubblica Amministrazione, la politica a tutti i livelli e anche gli imprenditori”. Parole che ricordano l’accorato messaggio di insediamento del presidente Mattarella, che aveva promesso di essere un arbitro imparziale, e così è stato. Un appello, quello di ieri, che è un cartellino giallo per la classe politica.
La Pubblica Amministrazione deve quindi “mettere a sistema le proprie intelligenze mantenendosi ancorata ai principi della Costituzione e adeguandosi alle potenzialità delle nuove tecnologie e alle sensibilità dei cittadini”. Il compito della politica è quello di operare “scelte che favoriscano lo sviluppo e diano priorità al lavoro. Ancora di più, alla politica tocca colpire la corruzione, responsabile di oneri e di alterazioni di competitività intollerabili per il Paese”. Già, la corruzione, che davanti alle camere riunite Mattarella aveva definito un “cancro pervasivo che distrugge le speranze”.
La palla, quindi, passa al governo e al premier Matteo Renzi, che stamattina si giocano la maggioranza in aula sulle pregiudiziali di costituzionalità dell’Italicum. Ma la vera partita, ha ammonito l’”arbitro”, si gioca sul campo del lavoro.
Mattarella avverte: “Persi troppi posti di lavoro, invertire la rotta”
28 Aprile 201559
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