Arrivava il carro attrezzi e la macchina spariva. Nessuna infrazione, però, nessuna multa che potesse restituire l’automobile al legittimo proprietario. A guidare il mezzo era, infatti, una banda di cinque persone che rubava le vetture parcheggiate lungo le strade del quartiere Prima Porta-Labaro, per smontarle e rivenderne i pezzi. Un anno di indagini e l’utilizzo dei sistemi GPS hanno permesso ai carabinieri della compagnia Roma Cassia di sgominare l’organizzazione criminale. I cinque – 4 finiti ai domiciliari, uno in carcere – tutti titolari o dipendenti di ditte di autodemolizione e ricambi, usavano i loro mezzi di soccorso per prelevare le macchine segnalate. Non tutte, infatti, erano degne di attenzione: dei “selezionatori” davano il via libera al furto per le vetture della marca e del modello richiesti al “capo” – il titolare delle società di autodemolizione. I “cacciatori” eseguivano il “prelievo forzoso” e trasportavano le vetture nelle officine, dove i “tagliatori” si occupavano dello smontaggio dei pezzi, rivenduti nel mercato nazionale e internazionale dei ricambi auto. Un meccanismo ben oliato che funzionava alla perfezione senza dare nell’occhio. Solo l’impennata delle denunce di furto nel quartiere ha insospettito i carabinieri, che hanno cominciato le indagini. Oltre ai cinque arrestati, gli uomini dell’Arma hanno denunciato quattro persone in stato di libertà e sequestrato i mezzi utilizzati per i furti.
Nino Fazio