C’eravamo tanti amati…. Per anni, per decenni. Ora però per cancellare “questo” amore basterà pochissimo tempo. Infatti, dopo 41 anni del referendum che ha introdotto il divorzio in Italia e dalla battaglia per ottenerlo, il divorzio breve diventa legge. Breve perché basteranno solo 365 giorni se si decide di ricorrere al giudice e solo sei mesi nel caso di un divorzio di comune accordo. La Camera con 398 sì, 28 no e sei astenuti ha approvato la legge riducendo così i tre anni di separazione necessari per ottenere il divorzio, indipendentemente dalla presenza o meno di figli. Ovviamente però restano i due gradi di giudizio (separazione e divorzio)quindi, per divorziare è necessario prima separarsi. Cambia invece ma in maniera temporale, la divisione dei beni: infatti la comunione di quest’ultimi si scioglie quando il giudice autorizza i coniugi a vivere separati o al momento di sottoscrivere la separazione consensuale.
Un altro impegno mantenuto. Avanti, è la #voltabuona”, scrive il premier Matteo Renzi in un tweet. “Questo Paese lo cambiamo davvero” gli fa eco la deputata Alessia Morani, relatrice del testo a Montecitorio assieme al forzista Luca D’Alessandro. Critica invece Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia che ha votato contro il ddl del divorzio breve perché reputa il matrimonio un tassello fondamentale per la famiglia soprattutto in presenza di figli che devono essere tutelati. Negativa anche la reazione dei cattolici del governo, soprattutto Area Popolare (Udc-Ncd): tre anni è un tempo che diversi esperti, psicologi e mediatori familiari, considerano necessario per consentire alla coppia quantomeno di riflettere sulla propria decisione. Non sono poche le coppie, dopo un attento esame e una pausa di meditazione che hanno cambiato idea e non si sono più separate”.
Carlotta Dessì