«Quello che avviene in queste ore nel Mediterraneo è molto più di un naufragio: siamo in presenza di un grave momento di crisi umanitaria che va affrontato come tale». Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, ha ribadito, durante la conferenza stampa con il primo ministro di Malta Joseph Muscat, quanto aveva detto appena appurato dell’ennesima tragedia nel Mediterraneo. Il premier si è rivolto alla comunità internazionale per un intervento congiunto contro gli scafisti, escludendo per ora «qualsiasi ipotesi di intervento militare il Libia». Il piano dell’Italia prevede «interventi mirati per distruggere il racket criminale che è ormai diventato fuori controllo».
Niente blocchi navali. Matteo Renzi ha bollato l’ipotesi di Salvini di operare un blocco navale per fermare i barconi definendolo «un regalo agli scafisti». Il leader della Lega Nord aveva proposto di schierare fregate, corvette e pattugliatori a tre miglia dalle coste libiche, coordinati da una nave da assalto anfibio come la San Giorgio. In questo modo secondo Salvini si potrebbe controllare l’area intorno Zawyah, da dove partono la maggior parte delle carrette del mare. Il premier italiano ritiene invece che così si creerebbe una sorta di “corridoio” gestito dagli schiavisti, considerato che le navi di pattuglia sarebbero costrette a recuperare i migranti. L’opzione migliore dunque è organizzare missioni di polizia con alto contenuto di specializzazione da schierare nelle aree interessate al fenomeno.
Il piano. Intanto la Commissione europea ha ottenuto il consenso dei 28 paesi ad un piano in dieci punti, che prevede il raddoppio dei mezzi e del budget a sostegno dei paesi piu’ coinvolti e un rafforzamento dell’operazione Triton, oltre all’organizzazione per il sequestro e la distruzione delle imbarcazioni usate dai trafficanti.
Domenico Cappelleri
