“Inviati di guerra: addio alle armi?”: questo il tema della serata di ieri, organizzata dai distretti Rotary Club di Roma Nord, Roma Capitale e Roma Tevere nella prestigiosa location dell’Hotel de Ville di via Sistina. Sono intervenuti sul tema due volti noti della Rai, Paolo Di Giannantonio e Tiziana Ferrario, che hanno potuto raccontare le loro esperienze, raccolte sul campo durante i tanti anni passati nel difficile ruolo di inviati di guerra.
A presentare la serata, Cesare Protettì, direttore della Scuola di formazione al Giornalismo dell’Università LUMSA e Carlo Cicolani, presidente del Rotary Roma Nord.
Alcuni praticanti giornalisti, in rappresentanza del master, hanno partecipato attivamente proiettando un video, realizzato in occasione del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia e distribuendo copie del prodotto cartaceo della propria testata “Lumsanews”.
Il tema del giornalismo embedded e di come si possa vivere e lavorare in una condizione del tutto straordinaria, quale la guerra, ha appassionato i commensali, che hanno rivolto numerose domande agli ospiti giornalisti.
Tanti gli spunti di riflessione, primo tra tutti la difficoltà di informare il pubblico in maniera corretta, nonostante i limiti dettati dal meccanismo stesso dell’embedded, che costringe l’inviato ad un rapporto simbiotico con l’esercito “protettore”, come ha sottolineatola Ferrario.
Paolo Di Giannantonio ha coinvolto infine gli ascoltatori con testimonianze di vita vissuta, di quando era inviato in Afghanistan, dei suoi incontri con Gino Strada e di alcuni momenti particolarmente drammatici, come quando fu costretto a soccorrere l’operatore della sua troupe, Enrico Cappozzo, gravemente ferito alla testa.
Giulia Di Stefano