Perugia torna il centro nevralgico del giornalismo italiano e internazionale. Dal 15 al 19 aprile il capoluogo umbro vestirà i panni di teatro dell’informazione con convengi, eventi e workshop che coinvolgeranno grandi nomi e piccole realtà perché il diktat (e lo stesso slogan di quest’anno) è ‘everybody learning from everybody else’, tutti possono imparare da tutti, appunto.
Proprio l’internazionalizzazione del festival è un tema sul quale si sta spingendo molto. Sono attesi infatti più di 200 volontari da 26 paesi diversi e più di 500 relatori stranieri. La stima degli accrediti di giornalisti è invece ferma a quota mille, contro i duemila dello scorso anno, che però fu un’edizione record. Anche gli eventi risultano inferiori allo scorso anno, 200 contro i 300 precedenti.
Non è detto però che la quantità faccia anche la qualità e il programma di quest’anno è ricco di spunti interessanti. Protagonista assoluta di quest’edizione è la libertà di espressione. D’altra parte la cronaca degli ultimi dodici mesi è impregnata di avvenimenti, fatti di brutali attacchi e di gloriose rivalse di quello che, a volte è sempre meglio ricordarlo, è un diritto inviolabile dell’uomo.
Tra gli ospiti di maggiore rilievo figurano infatti Erri De Luca, scrittore sotto processo per ‘aver espresso un’opinione’, Edward Snowden (in collegamento via Skype), fautore dei cosiddetti ‘wikileaks’ e molto probabilmente uomo più atteso di questa edizione insieme a Lirio Abbate, giornalista de ‘L’Espresso’ sotto scorta.
Impossibile in ogni caso non ricordare quanto successo a Parigi il 7 gennaio di quest’anno con la strage nelle redazione di Charlie Hebdo. A rendere omaggio alle vittime e in particolare al vignettista Jean Cabut verrà mostrato al pubblico il documentario ‘Cabu, politicamente scorretto’.
Mario Di Ciommo