L’Huffington Post sbarca in Italia. La direzione tricolore è stata affidata dall’agguerrita Lucia Annunziata (nella foto a sinistra con Arianna Huffington e i redattori italiani) che durante l’estate è andata in America per accordarsi con l’imprenditrice greca Arianna Huffington, e tirar su una folta redazione ed un planning tutto da scoprire. Nota e famosissima la versione americana ha persino vinto il premio Pulitzer lo scorso anno e si è rivelato un vero successo editoriale.
Titoli d’impatto, blogger scelti e interattività con i lettori. Questa è la chiave di successo e proprio questa linea vuole seguire l’Annunziata. Tra i blogger ci sono Ilaria Cucchi, Giulio Tremonti, Maurizio Landini, Ilaria Cucchi, Federico Pizzarotti e Daniela Santanchè. Il giornale on-line nella versione .com è stato acquistato dal gruppo Aol mentre in Italia è edito dal Gruppo Editoriale l’Espresso, ma vuole comunque mantenere l’obiettività, per quanto possibile.
Legata alle vecchie logiche del giornalismo e lontana dall’informazione 2.0, Lucia Annunziata afferma: “Avrò molto da imparare dai giovani collaboratori ma spero di poter insegnare qualcosa anche io”. La pagina è divisa in tre colonne, la prima dà spazio a più di 200 blogger (che in pochi mesi arriveranno a 600), la seconda alle notizie giornalistiche e la terza è riservata alla multimedialità e al mondo social.
E alla domanda “cos’è l’Huffington Post esattamente?”, la risposta è “è un’interfaccia tecnologica, una piattaforma multimediale”, un misto tra giornalismo e testimonianze di blogger. Ma, sottolinea la conduttrice di In ½ h,”I blog non sono un contenuto giornalistico”.
Ha appena emesso i primi gemiti e già spuntano polemiche. Diatribe in corso tra i blogger sfruttati e non pagati neppure un euro (come negli Usa) ma anche la polemica sulla tendenza a “sinistra” del sito. Nella redazione, infatti, oltre alle numerose quote rosa, ci sono anche le quote rosse visto che la maggior parte dei collaboratori provengono da quotidiani come Il Riformista o Il Manifesto.
In più, l’intervista del primo giorno a Silvio Berlusconi ha destato non pochi arricciamenti di naso a Palazzo Chigi. L’ex premier ha detto di aspettarsi da Mario Monti “più coraggio” e lo ha criticato per essere troppo “ligio” nei confronti della Germania, accusata di essere “uno stato egemone che detta ad altri paesi europei la regola del rigore e dell’austerità”.
Politica, economia, cronaca, cultura e diritti rappresentano il canovaccio dell’iniziativa, ma le firme selezionate sembrano essere il vero filo rosso che tiene assieme l’intera trama italiana. Arianna Huffington, giornalista greca e creatrice della testata, è una delle 100 persone più influenti al mondo e ha ben pensato di aprire sedi in tutto il mondo tra cui due in Canada (una francese e una inglese), Gran Bretagna, Francia, Spagna e intende sbarcare in Germania, Brasile, India, Giappone e Corea del Sud. “Ho fiducia nell’Italia”, dice la giornalista, e intanto, sono in fase di rodaggio e puntano sui post di colore dei blogger.
Sara Stefanini