A Panama tra oggi e domani verrà scritta una pagina di storia tra Usa e Cuba. Il grande disgelo diplomatico voluto a dicembre dai due paesi avrà il suo culmine al Summit of Americas di Panama, primo vertice delle Americhe al quale partecipa anche Cuba.
Attesissimo l’incontro tra Obama e Raul Castro dunque, dopo quello di ieri tra il Segretario di stato americano John Kerry e il suo omologo cubano Bruno Rodriguez: secondo alcune indiscrezioni in questa occasione Kerry avrebbe ribadito la volontà di Washington di cancellare Cuba dalla lista dei paesi che sostengono il terrorismo. Che insieme all’embargo e Guantanamo sono le questioni che Raul Castro deve risolvere con gli Usa.
Occhi puntati quindi su Obama e Raul Castro, ma in tutto sono 35 i capi di Stato che parteciperanno al vertice. Sono delicati anche i rapporti tra Obama e Maduro, per la questione energetica e le sanzioni imposte dagli Usa ad alcuni dirigenti venezuelani. E il Brasile si torva ad affrontare un vasto scandalo di corruzione legato alla Petrobras, l’azienda statale del petrolio, con l’inflazione annua volata all’8,1% e la disoccupazione in aumento di oltre mezzo punto percentuale.
Ma Obama è a fine mandato e ha intenzione di lasciare un segno nella storia, prima della scadenza dell’incarico: non ci sarà alcun vertice bilaterale, ma la Casa Bianca ha fatto sapere che i due leader “avranno sicuramente modo di interagire”. Se lo aspetta anche Obama, con tutte le precauzioni del caso: “Non ho mai creduto che tutto sarebbe cambiato dal giorno alla notte né che Cuba potesse diventare all’improvviso un partner diplomatico solido come lo è per esempio la Giamaica”, ha detto proprio da Kingston, capitale della Giamaica, dove era in visita.
Nicola Stacchietti