Avrebbe compiuto 60 oggi Pino Daniele, stroncato da un infarto lo scorso 4 gennaio. E come in quei giorni di lutto, il grande cuore della sua Napoli torna ad abbracciarlo con una giornata in suo onore.
La cerimonia al Maschio Angioino. Questa mattina alle 11 il sindaco Luigi De Magistris riceverà i familiari del cantautore nella sala dei Baroni e consegnerà loro i registri con i pensieri e le condoglianze che i napoletani hanno scritto durante i dieci giorni di esposizione delle sue ceneri. Francesco Daniele, il più piccolo dei figli dell’artista, riceverà anche «una targa con la medaglia della città». Alle 12.30 sindaco e familiari si sposteranno invece nel cortile del castello, dove ci sarà un flash-mob sulle note di “Je sto vicino a te” a cui potrà partecipare chiunque abbia una chitarra, un tamburo o semplicemente voglia di cantare.
Il concerto. Lo stesso titolo è stato dato anche al grande concerto-tributo a ingresso libero che si terrà alla 21.30 al PalaPartenope di Fuorigrotta. Sul palco si esibiranno gli amici di sempre di Pino Daniele e altri grandi musicisti come Enzo Avitabile, Francesco Baccini, Eugenio Bennato, Tony Cercola, Nello Daniele, Maurizio De Giovanni, Teresa De Sio, Gianni Guarracino, Peppe Lanzetta, Pietra Montecorvino, Carlo Avitabile, Mariano Barba, Paolo Biancocini. Per chi non riuscirà a entrare, e per i non napoletani, il concerto sarà trasmesso in streaming sul sito web del Mattino, dove da questa mattina è già online “ZioPino”, un video omaggio realizzato da gliScusateci, un gruppo di film-maker napoletani, con due giovani chitarristi che cantano “Quando” nel punto più alto della città.
Amore senza fine. Negli ultimi anni Pinuccio non aveva un rapporto facile con la sua città: si era trasferito a Roma e passava molto tempo nella villa in Toscana dove si è sentito male. Ma Napoli, dove è cresciuto come uomo e come artista – e dove era universalmente considerato un mito – non lo ha mai dimenticato, tanto da avergli tributato un flash-mob spontaneo in piazza Plebiscito la sera stessa della sua morte, ed aver poi chiesto e ottenuto un secondo funerale pubblico nella basilica reale di San Francesco di Paola dopo le prime esequie celebrate a Roma.
Alessandro Testa