È uno dei locali più conosciuti di Roma e, da oggi, chiude i battenti. I vigili urbani hanno posto i sigilli a “Il Circolo degli Artisti” in seguito alle accuse di occupazione abusiva del locale, trasformazione urbanistica fatta senza autorizzazione e interramento illecito di rifiuti, tra cui anche amianto.
Il pm Alberto Galanti ha messo in evidenza come i quattro indagati, tra i quali anche il gestore Romano Cruciari, avrebbero alterato e deteriorato l’acquedotto Felice, di epoca romana. È proprio all’ombra di questo bene archeologico che sin dal 1998 ha prosperato il live club, punto di ritrovo per i giovani che amano la musica, il cinema e l’arte. In oltre 25 anni di attività 7000 i concerti che “Il Circolo degli artisti” ha ospitato consacrandosi tempio della movida romana.
Il tutto però è avvenuto senza alcuna autorizzazione e senza neanche il pagamento di un canone al Comune di Roma, che detiene la proprietà dell’area. Dunque l’occupazione illegittima non ha soltanto causato danni a un patrimonio culturale che andava tutelato, ma anche una gravissima perdita per le casse del Comune.
Com’è possibile che nessuno si sia accorto finora che un’area di circa 4mila metri quadri era occupata abusivamente? A questa domanda gli inquirenti cercheranno di rispondere, ma è già nell’aria l’ipotesi che ci fossero degli interessi politici dietro la mancanza di controlli sul Circolo degli Artisti.
Corinna Spirito