“Contro la ‘Buona Scuola’ di Renzi e a favore della legge d’iniziativa popolare, vogliamo un’Altrascuola”. Sono scesi di nuovo in piazza gli studenti di tutta Italia per protestare contro il disegno di legge sulla riforma della scuola che, proprio oggi, è approdato in Consiglio dei ministri. Flash mob, cortei, slogan e striscioni sorretti da migliaia di studenti hanno sfilato in corteo per le strade di Torino, Milano, Napoli e Roma.
Le proposte degli studenti. Gli animi si erano surriscaldati sin da ieri dopo il dietrofront del Governo sugli scatti di stipendio degli insegnanti, che resteranno legati all’anzianità. Ma la protesta era già stata annunciata. Unico scopo di studenti e professori, anche universitari, è di bloccare l’iter del ddl che potrebbe essere convertito in legge, riformando così l’intero settore dell’istruzione. “Rifiutiamo questo modello di scuola e torneremo a farci sentire con forza. La giornata di oggi sarà soltanto la prima tappa di un percorso di mobilitazione più che necessario” ha detto Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti, che annuncia: “Stiamo opponendo delle valide alternative, proposte il 10 marzo in una conferenza stampa alla Camera. Vogliamo un’AltraScuola”. Sette le loro priorità per arrivare a ottenere un’istruzione a misura di studente: istruzione gratuita, alternanza scuola-lavoro finanziata, ristrutturazione degli edifici scolastici e cambio di programmi e della didattica. Se il decreto sulla ‘Buona Scuola’ dovesse diventare legge, gli studenti hanno già annunciato che risponderanno con una serie di occupazioni, autogestioni e scioperi. “Questa mattina in piazza denunciamo l’ennesimo regalo alle scuole private piuttosto che finanziare la scuola pubblica – ha gridato al microfono uno dei manifestanti di Roma – la nostra generazione non si arrende, bloccheremo questa riforma”.
A Roma ministero dell’Istruzione preso di mira. Un primo messaggio contro il ddl era stato lasciato nella notte davanti al Miur, dove è stato esposto uno striscione per dire stop alla riforma del governo Renzi. Questa mattina, invece, il corteo di studenti, capeggiato dalla scritta “12 M una generazione che non si arrende” è partito da piazza della Repubblica. E nella folla alcuni manifestanti vestiti da clown si sono fermati davanti al Miur “per dire basta alle pagliacciate”. Sulle teste degli studenti anche il cartellone “contro chi ruba scuola e lavoro riprendiamoci diritti e futuro”.
In piazza anche a Milano e Torino. Più di mille i liceali che si sono incontrati a piazza Cordusio a Milano diretti verso il palazzo della Regione Lombardia. Oltre a slogan contro il governo e grida a suon di “la nostra risposta alla ‘Buona scuola’ è occupare e autogestire”, i manifestanti hanno espresso forte dissenso anche nei confronti dell’Expo. Più vivace è stata la protesta degli studenti torinesi che dopo aver lanciato simbolicamente pennarelli e matite contro la sede del Miur, hanno lasciato i loro cartelli a terra davanti al portone del ministero, protetto da un cordone di forze dell’ordine. In corteo lungo corso Vittorio Emanuele II, hanno poi scandito slogan e cori tra cui “la nostra buona scuola non e’ privata, ma e’ quella pubblica e finanziata”.
Flavia Testorio