“Quindi cosa resta?” chiede un giornalista della CNN a una guida turistica giapponese. E lui che un tempo viveva a Fukushima risponde “nothing”, niente, tirando un sospiro mesto. Nel quarto anniversario della tragedia giapponese di Fukushima, la CNN ha pubblicato questa mattina sul suo profilo Twitter un video in cui racconta uno dei primi tour turistici nelle zone “purificate” della cittadina giapponese in cui l’11 marzo 2011 uno tsunami e l’esplosione di un reattore nucleare uccise circa 18.500 persone. Un disastro nucleare di livello 7 (il più alto della scala International Nuclear Event Scale), il peggiore di tutta la storia insieme a Chernobyl.
Tokyo e l’intero Giappone si sono fermati alle 14:46 (le 6:46 italiane) osservando un minuto di silenzio per le vittime della triplice tragedia che quattro anni fa ha sconvolto il Paese: un terremoto di magnitudo 9 durato oltre 120 secondi che ha creato uno tsunami che, a sua volta, ha innescato l’esplosione della centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi. Migliaia di persone hanno partecipato alla commemorazione ufficiale organizzata dal governo di Tokyo nel Teatro Nazionale della Capitale, ricordando in silenzio le vittime. Mentre sulla costa orientale del Giappone tutte le sirene d’allarme maremoto hanno suonato all’unisono. Alla commemorazione ufficiale hanno preso parte anche l’imperatore Akihito e la consorte Michiko, il premier Shinzo Abe e i rappresentanti delle prefetture di Fukushima, Miyagi e Iwate. “Vista l’importanza e la necessità di organizzare e fare le esercitazioni contro sisma e tsunami – ha ricordato l’imperatore – il 14 marzo ci sarà (a Sendai e organizzata dall’Onu) una riunione internazionale sul tema della prevenzione e dei provvedimenti contro calamità naturali. Il mio auspicio è che tutto vada per il verso giusto”.
Commemorazione anche a Roma. È iniziata poco prima dell’alba, in piazza del Campidoglio, la cerimonia dedicata alle vittime dello tsunami dell’11 marzo 2011. Anche qui è stato osservato un minuto di silenzio nell’ora esatta in cui si verificò la prima scossa. In piazza presente anche il sindaco di Roma, Ignazio Marino, che dopo aver elogiato il popolo giapponese per la sua “straordinaria capacità di reazione” ha detto: “Abbiamo molto da imparare”. Anche se gli italiani, hanno già dimostrato di aver fatto subito tesoro dell’esperienza di Fukushima, bloccando il ritorno al nucleare con il referendum del 2011
“La ricostruzione è arrivata a una fase avanzata – ha dichiarato il premier giapponese, durante la cerimonia ufficiale per la commemorazione di Fukushima – ma restano ancora 230.000 persone in alloggi provvisori. Puntiamo ad accelerare i lavori e a realizzare un Paese più sicuro e resistente”. Una stima dei danni oggi è praticamente impossibile da fare. Gli effetti sia sulle persone che sull’ambiente di questo triplice disastro si vedranno tra trent’anni. Nel frattempo per arginare l’emergenza ambientale il direttore esecutivo di Greenpeace Italia Giuseppe Onufrio spiega il nuovo progetto a cui stanno lavorando i tecnici giapponesi: “stanno studiando di costruire un muro di ghiaccio lungo un chilometro e mezzo attorno al sito, per ridurre di un terzo la quantità di acqua radioattiva che viene rilasciata nell’oceano”. Il muro dovrebbe resistere sei anni, fino a quando i noccioli dei reattori saranno stati sigillati ma “l’efficacia di quest’operazione, mai tentata prima, – continua Onufrio – anche secondo alcune fonti ufficiali è tutta da capire e rappresenta l’assurdità della situazione a Fukushima, destinata a durare decenni”.
Flavia Testorio