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Si assenta troppo per curare un tumore, l’azienda lo licenzia

di Alessandra Aurilia11 Marzo 2015
11 Marzo 2015
(Guardia giurata al lavoro)

(Guardia giurata al lavoro)

Licenziato in tronco per aver fatto troppe assenze per malattia. Fin qui nulla di strano, se non fosse che Vincenzo Giunta, guardia giurata di Brindisi di 46 anni, ha perso il posto perché costretto ad assentarsi per guarire da un tumore al cervello.
La malattia gli è stata diagnosticata a giugno di un anno fa. Da allora Giunta si è visto costretto a sospendere il suo lavoro presso l’istituto di vigilanza “Sveviapol Sud”, per sottoporsi a tre interventi chirurgici. Tornato a casa da Milano, dopo aver subìto l’ultima operazione, ha trovato nella cassetta delle lettere una raccomandata da parte della sua azienda, che gli annunciava la “risoluzione del rapporto di lavoro”. Secondo la Sveviapol, Giunta avrebbe superato la soglia del “periodo di comporto” che il contratto nazionale di lavoro prevede per “le malattie riferibili a più episodi morbosi”. Il vigilante, si legge nella lettera, si sarebbe assentato per 244 giorni, 4 in più rispetto a quelli previsti dal contratto. Così dal 3 marzo scorso Enzo Giunta, fratello dell’ex assessore comunale Antonio, è senza lavoro, con due figli di 16 e 6 anni, e altri due mesi di terapia da affrontare. «Spero che la decisione possa essere rivista – ha detto la guardia giurata – mi auguro che si possa trovare una soluzione, perché ad aprile dovrò nuovamente partire per Milano per sottopormi ad altre 20 sedute di radioterapia e restare senza stipendio, senza alcuna copertura, sarebbe davvero terribile».

In questi giorni il suo caso sta smuovendo l’Italia. A fianco di Giunta si sono schierati in tanti: dal sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, ai sindacati; dal capogruppo Pd alla Regione Puglia, Pino Romano al presidente Nichi Vendola. È stata persino presentata un’interrogazione al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, firmata dal coordinatore nazionale e deputato di Sinistra, ecologia e libertà, Nicola Fratoianni. Tutti premono affinché i vertici della Sveviapol revochino il licenziamento.

Un ripensamento? Pare che le numerose attestazioni di solidarietà per l’ingiustizia subita da Giunta stiano inducendo la sua azienda a fare un passo indietro. «Non sono a conoscenza nel merito della vicenda – ha dichiarato alla “Gazzetta del Mezzogiorno” Carlo Lettieri, titolare della Sveviapol Sud – credo che si sia trattato di una procedura attivata in via automatica. Devo approfondire la materia che non conoscevo nel dettaglio, ma garantisco che non c’è nessun caso e che faremo di tutto per tutelare il lavoratore e stargli vicino. Di certo non lasceremo Enzo Giunta da solo». Che si tratti di un dietrofront o meno, il vigilante si è detto comunque pronto ad impugnare il licenziamento.

Alessandra Aurilia

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