Le auto blu per consiglieri e funzionari del Quirinale ( come si vede nell’immagine) dovranno essere usate esclusivamente per ragioni di servizio e in orario d’ufficio. Con un ulteriore taglio per le vedove degli ex presidenti della Repubblica e dei loro primogeniti conviventi.
Sono queste le novità che, come un fulmine a ciel sereno, spuntano dal nuovo regolamento voluto dal Presidente Sergio Mattarella ed entrato il vigore il 7 marzo scorso. L’ “l’arbitro” del Colle ha stabilito che d’ora in poi avranno diritto a un’auto personale solo il presidente della Repubblica, gli ex presidenti e il segretario generale.
Niente più vetture invece, per i vice segretari, i consiglieri e i funzionari. Per loro, non ci saranno più auto assegnate alla persona, ma un insieme di vetture del Quirinale che possono essere utilizzate solo in caso di bisogno e con autorizzazione, per ragioni di servizio ed esclusivamente all’interno del territorio del comune di Roma.
Il servizio comprende anche il trasferimento da casa all’ufficio ma con una differenza rispetto a prima: termina nell’orario serale con l’ultimo viaggio dal luogo di lavoro alla propria abitazione o in un’altra destinazione indicata. In quest’ultimo caso però l’auto blu non resterà più ad aspettare, ma l’interessato dovrà tornare a casa con i mezzi propri.
La norma non riguarda però i diritti già acquisiti dagli altri Presidenti. Dell’auto blu potranno comunque continuare ad usufruire, in base al vecchio regolamento, la moglie di Giovanni Leone e la figlia di Oscar Luigi Scalfaro, oltre che gli eredi degli ultimi due ex presidenti ancora viventi, Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano. In ogni caso, anche per questi sono previsti dei limiti: l’uso dell’auto blu spetterà esclusivamente al titolare del diritto, non potranno utilizzarla figli, nipoti o altri parenti e sarà consentito salirci solo per gli spostamenti nel territorio di Roma.
Una vera svolta quella di Mattarella che, dopo qualche settimana dal suo arrivo al Colle ha considerato i privilegi e i trattamenti di favore come uno dei problemi più importanti da risolvere. E finora ci è riuscito.
Carlotta Dessì