Nuova manifestazione in Campidoglio da parte dei lavoratori romani Almaviva, società che da aprile perderà la commessa pubblica sul call center 060606 Chiama Roma e sarà costretta a quasi trecento licenziamenti. Ieri i dipendenti hanno scioperato e protestato in Comune proprio mentre era in corso un incontro tra l’amministrazione e e i vertici della Abramo Customer care, azienda vincitrice del nuovo bando lo scorso ottobre.
I rappresentanti sindacali chiedono il mantenimento dei livelli occupazionali alla nuova società che però ha fatto sapere che assumerà una cinquantina di lavoratori, tutti a tempo determinato, nella sede romana di Tor Pagnotta, più altri 130 che saranno impiegati negli uffici di Crotone, con la stessa tipologia contrattuale. Il personale di Almaviva spinge invece per l’applicazione – pur non prevista dal bando di gara – della cosiddetta “clausola sociale”, che prevede il passaggio dei lavoratori licenziati da un’azienda all’altra quando si verifica un avvicendamento in un pubblico appalto.
Lo stesso sindaco Ignazio Marino, quando alcuni mesi fa sono iniziate le mobilitazioni, aveva comunicato l’intenzione della Abramo di riassorbire il personale in uscita: un’ipotesi che non sembra poter essere presa in considerazione visto l’intento della nuova società di delocalizzare in Calabria e soprattutto di servirsi di contratti precari per le nuove assunzioni. Giovedì pomeriggio è convocato un tavolo tecnico al quale parteciperanno i rappresentanti sindacali di Almaviva, i vertici di Abramo, il Comune di Roma e la Regione Lazio. “Abbiamo ottenuto un incontro – spiega Stefano Cardinali della Slc-Cgil – ma, visto il progetto della Abramo, sarà molto difficile ottenere il passaggio dei lavoratori. In ogni caso, questa società ci dovrà spiegare perché ha applicato un ribasso di oltre il 30 per cento nell’offerta che è quindi risultata la più vantaggiosa: così facendo perderemo 258 contratti a tempo indeterminato e ne guadagneremo meno di 200 precari”.
Intanto, per Almaviva c’è anche una buona notizia: la società si è aggiudicata una commessa da parte della compagnia telefonica Wind e sono scongiurati i 1.700 licenziamenti nella sede di Palermo, i quali sembravano certi fino a pochissime ore fa.
Roberto Rotunno