È sempre meno intenso il giallo delle mimose, sbiadito dal sangue della vendetta, all’indomani di una ricorrenza, l’8 marzo, anche quest’anno funestata dal dramma del femminicidio.
Due episodi diversi, entrambi dal drammatico epilogo, hanno tinto di rosso la festa delle donne.
A Vasto Marina, in provincia di Chieti, Daniela Marchi, 53 anni, è stata strangolata dal compagno 57enne, Joseph Martella, al culmine dell’ennesima lite per motivi economici. È bastato il cavo di una prolunga elettrica, stretto intorno al collo della donna, a spezzare la vita e frantumare la lunga storia d’amore che da anni univa Daniela al suo assassino. Daniela e Joseph condividevano solo un appartamento al secondo piano in una palazzina residenziale a Vasto Marina, a ridosso della Statale 16, oltre a quella condizione di disoccupati che aveva acceso, ultimamente, tra i due, violenti litigi, l’ultimo dei quali, poco dopo la mezzanotte dell’8 marzo scorso, ha determinato lo scatto d’ira dell’uomo. Joseph avrebbe infatti voluto zittire la donna che gli rimproverava di essere rimasto senza lavoro e per questo l’ha uccisa. È stato lo stesso Martella a chiamare il 118 e il Commissariato con l’aiuto dei vicini, dopo aver cercato, inutilmente, di rianimare la donna togliendole il cordone mortale. Ma per Daniela non c’era più nulla da fare: i sanitari l’hanno trovata in pigiama, nello spazio ingresso-cucina, priva di vita. Al vice questore Alessandro Di Blasio, Joseph ha confessato il gesto scatenato da motivi economici.
La seconda vittima di un 8 marzo bagnato di sangue si chiama Laura Arcaleni, stroncata, a Città di Castello, dal colpo secco di un fucile a pompa, calibro 12, fatto esplodere dal marito Yuri Nardi. Questa volta il movente è rappresentato dalla rabbia di un uomo che non riesce a tollerare la fine della propria relazione con la donna che ha sposato. È stata molto probabilmente una lettera a scatenare la furia omicida di Yuri, una confessione fatta da Laura a un amico circa la prossima fine della relazione con il proprio uomo.
Secondo le cifre diffuse dal Viminale in occasione della festa della donna, i dati del dicastero guidato da Angelino Alfano, aggiornati al 3 marzo scorso, fanno registrare un rilevante -22,6% nel numero di omicidi con vittime di sesso femminile tra il 2014 e il 2015 (da 177 a 137). Sarebbero in calo anche le lesioni dolose, in particolare gli episodi che hanno visto vittime le donne: -13,80% tra il 2014 e il 2015. Ancora più vistoso il calo relativo alle percosse contro le donne (-17,04% in un anno), mentre per le minacce il calo del fenomeno è del 12,84% (-15,2% per quanto riguarda gli episodi rivolti specificamente contro le donne). In deciso decremento le violenze sessuali, reato che vede per il 91% vittime le donne: sono state 3.624 tra il 4 marzo 2014 e il 3 marzo 3015, erano state 4.607 l’anno precedente (-21,34%). Anche gli atti persecutori hanno fatto registrare un calo del 24,5%.
Samantha De Martin