«E’ un quartiere che deve stare sereno perché per questa zona sono state adottate le misure necessarie, la vita si può svolgere normalmente». Sono le parole del capo della polizia Alessandro Pansa che ieri ha incontrato i vertici della Comunità ebraica al ghetto di Roma, insieme al questore Nicolò D’angelo (nella foto da sinistra a destra Pacifici, Pansa, D’Angelo). Al termine del colloquio a porte chiuse con il presidente della comunità ebraica Riccardo Pacifici, Pansa e D’Angelo hanno fatto una passeggiata “simbolo” per i vicoli del ghetto, a testimoniare la vicinanza delle forze dell’ordine alla comunità ebraica. Nel tragitto si sono imbattuti e hanno salutato il ministro per i Beni e le Attività culturali Dario Franceschini. Parole rassicuranti sono arrivate dal questore di Roma Nicolo D’Angelo. «Il quartiere ebraico è zona sicura- ha detto-. Al di là del fatto che Roma è un obiettivo sensibile a prescindere non abbiamo segnali particolari e diretti di allarme. Dopo i fatti di Parigi abbiamo rinforzato le misure di sicurezza. Oltre alla pedonalizzazione dell’area, oggi il Comitato ha varato l’istituzione dei pilomat che saranno inseriti nella zona. In tutto il ghetto la vigilanza è superiore al passato». Soddisfatto dell’incontro il presidente della comunità ebraica Riccardo Pacifici: «Per noi vivere nell’emergenza è una normalità, siamo cresciuti con le forze dell’ordine. Ma c’è la voglia di stare assieme e di non far vincere la paura – ha dichiarato – Vogliamo ringraziare il prefetto Pansa che ha voluto comprendere che al di là dei provvedimenti bisogna far vedere che si può e si deve passeggiare per queste strade. Ci impegneremo a promuovere delle iniziative culturali per far incontrare le persone», ha concluso Pacifici.
Domenico Cappelleri