La corsa scudetto, forse, non è finita. E quei nove punti di vantaggio, col favore degli scontri diretti, non sono proprio un margine abbondante per abbandonare la speranza del primo posto. La Roma ancora ci crede e ieri, nell’ultima mezz’ora lo ha dimostrato.
Sotto di un uomo (per l’espulsione di Torosidis) e di un goal, negli ultimi 30 minuti ha conquistato il pareggio, sfiorando pure la vittoria.
“Abbiamo avuto una reazione eccezionale e quel finale dimostra che siamo vivi e abbiamo personalità e carattere, oltre un grande coraggio. Non era una partita semplice” – ha commentato Garcia a fine gara.
Un pareggio realizzato grazie a Keita, il nuovo leader della Roma, che ha trovato il pari non appena Totti e De Rossi sono stati sostituiti. Ancora una volta, dopo la gara contro il Feyenoord a Roma, Garcia ha scelto di sostituire le due bandiere giallorosse che in queste ultime settimane non stanno giocando su alti livelli.
Al loro posto Nainggolan e Iturbe che hanno dato una scossa alla squadra, conquistando il pareggio.
Delusione e rabbia serpeggiano invece in casa bianconera. Allegri accusa la squadra di aver mollato la presa dopo 70 minuti di gioco ed esce dal campo a testa china. Un altro match fallito, il terzo dopo le occasioni mancate di Udine e Cesena e una squadra che ha abbassato la guardia, soprattutto in una fase della stagione delicata. “Siamo ancora lontani dall’obiettivo. – ha detto Allegri- Alla fine non eravamo più lucidi e abbiamo rischiato di perdere. Anche se avessimo vinto, mi sarei arrabbiato per gli ultimi 20 minuti giocati male”.
Ma non c’è tempo di piangersi addosso. Giovedì alle 20.45 si gioca la semifinale di Coppa Italia, Fiorentina-Juventus.
Carlotta Dessì